
Alle origini del Waltherpark. Dieci anni fa l’accordo Benko-Farinetti, poi…
Bolzano. Sono passati esattamente dieci anni dall’annuncio dell’accordo Benko-Farinetti relativo al progetto denominato “Kaufhaus Bolzano”.
Era il 14 ottobre 2015 e il quotidiano Alto Adige titolava “Benko firma con Farinetti, Eataly pronta per Bolzano”. Pochi mesi dopo, per sostenere il “Sì” al referendum che avrebbe deciso le sorti del progetto Benko, l’Ansa annunciava che il 16 marzo, nella prestigiosa sede di Palazzo Menz sarebbero intervenuti “il fondatore di Eataly Oscar Farinetti e il magnate austriaco René Benko, mentre il 23 marzo è atteso a Bolzano l’ex campione di Formula uno e socio Signa Niki Lauda”.
Purtroppo, Farinetti, l’ospite più atteso, non riuscì a raggiungere Bolzano e i convenuti dovettero accontentarsi di un suo videomessaggio in cui sottolineava come Benko fosse una brava persona con cui aveva lavorato molto bene e che appoggiava in toto il progetto del tycoon austriaco.
Niki Lauda, ai tempi socio della Signa di Benko, fu più affidabile, mantenne gli impegni e sbarcò a Bolzano per sostenere il progetto in vista del referendum. Per l’occasione girò per i locali del centro in compagnia di Renè Benko e di quello che era considerato il suo luogotenente a Bolzano Heinz Peter Hager.
Il referendum si tenne dal 29 marzo al 4 aprile 2016 e il “Sì” al progetto raccolse il 64,39% dei consensi (21.911 voti), contro il 35,33% (12.021 voti) del “No”.
Pochi mesi dopo, a settembre il progetto “Kaufhaus Bolzano” venne ribattezzato WaltherPark.
Benko, Farinetti e Hager. Come è andata a finire?
Nonostante il successo referendario, non si può dire che i protagonisti di quella campagna elettorale abbiano successivamente attraversato momenti felicissimi. Escludendo il povero Niki Lauda, deceduto a maggio 2019, è stato un susseguirsi di chiusure, fallimenti, inchieste. Eccole in estrema sintesi:
Settembre 2022. La famiglia Farinetti cede il 52 per cento di Eataly. Oscar Farinetti lascia la carica di Ad, ma resta presidente.
Novembre 2023, la Signa Holding dichiara il proprio fallimento e ad aprile 2024 viene decisa la vendita al gruppo imprenditoriale tedesco Schoeller del centro commerciale Waltherpark di Bolzano e del progetto “VivaVirgolo”.
Maggio 2024. Chiude Fico Eataly World di Bologna e Oscar Farinetti annuncia la nascita al suo posto di “Grand Tour Italia”, società che chiuderà il 2024 con 4,7 milioni di euro di perdite.
Dicembre 2024. Nell’ambito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Bolzano e i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Trento, eseguono un’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari di nove persone tra cui Heinz Peter Hager. L’inchiesta ipotizza “l’esistenza di una sorta di gruppo affaristico in grado di influenzare e/o controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige/Sud Südtirol”.
23 gennaio 2025. Renè Benko viene arrestato a Innsbruck. Secondo la Procura austriaca avrebbe occultato i propri beni in relazione al suo fallimento e nascosto alle autorità, ai fiduciari e ai creditori, i beni detenuti in una fondazione.
3 agosto 2025. Chiude Eataly Verona a poco più di due anni dall’apertura.
14 ottobre 2025. A dieci anni precisi dall’annuncio della firma con Farinetti, inizia a Innsbruck il processo a Renè Benko per il mega fallimento del Gruppo Signa.
Nel frattempo…
In questi dieci anni, mentre si completavano i lavori del WaltherPark, l’Alto Adige è profondamente cambiato. Proprio in vista del referendum sul progetto Benko, si era spaccata la città nonchè la Giunta comunale, tanto da spingere l’ex sindaco Spagnolli alle dimissioni nel settembre 2015.
Ai tempi, il Landeshauptmann Arno Kompatscher governava con l’appoggio del Partito Democratico, dal 2019, invece, la sua Giunta è stato sostenuta da Svp e Lega, mentre dal 2024 Kompatscher governa con Fratelli d’Italia e Freiheitlichen in maggioranza. Attualmente anche il Comune di Bolzano è nelle mani del centrodestra a seguito della vittoria elettorale del maggio 2025.
La manifestazione del 16 marzo 2016
Da quella spaccatura di dieci anni fa è, quindi, emersa una visione precisa di Bolzano e della sua provincia. Non è un caso che, in occasione dell’inaugurazione ufficiale del WaltherPark che si terrà il prossimo 16 ottobre, Bozen Solidale e Spazio Autogestito 77 abbiano organizzato la manifestazione “Facciamo la festa al WaltherPark” per protestare contro “una città su misura per ricchi e turisti”.
Un corteo di protesta era stata organizzato anche nel 2016, in occasione della già citata visita di Farinetti. L’avevamo raccontato in un articolo che si concludeva con queste parole: “I manifestanti, confermando il no a Benko, ribadivano il loro pensiero, ovvero che il vero problema di Bolzano non è il degrado ‘ma i razzisti e gli speculatori che vogliono solo fare i miliardi, privatizzando parti della città in cui potranno entrare solamente i ricchi e quelli vestiti bene‘. ‘Finalmente‘ ha chiosato un carabiniere del servizio d’ordine mentre ai piani superiori di Palazzo Menz si sorseggiava spumante e si mangiavano tartine”.
Non resta che sperare che almeno il carabiniere stia apprezzando lo sforzo profuso per renderlo felice.
Massimiliano Boschi