Sfilata Egetmann candidata a far parte del patrimonio Unesco

La Sfilata dell’Egetmann potrebbe essere annoverata in tempi brevi tra i beni immateriali del Patrimonio culturale UNESCO. Dopo che il 23 maggio 2016 grazie all’opera infaticabile di Mauro Sartori, del presidente Günter Bologna e dei singoli membri del Comitato, si è riusciti a rispettare tutti i requisiti tecnici, i prossimi passi spettano alla Commissione nazionale UNESCO a Roma, al presidente Franco Bernabè e al Segretario generale Enrico Vicenti, nonché al Ministro ai Beni culturali Dario Franceschini.

L’iter, lo stato attuale e i prossimi passi riferiti alla candidatura per l’accoglimento nella Lista del patrimonio culturale immateriale UNESCO, i lavori preparatori svolti e l’importanza della Sfilata dell’Egetmann per la popolazione saranno illustrati nell’ambito di una conferenza stampa, oggi, venerdì 17 febbraio, a Palazzo Widmann a Bolzano, dall’assessore provinciale alla cultura tedesca Philipp Achammer, assieme al parlamentare altoatesino Manfred Schullian, al direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, Giovanni Kezich, al sindaco di Termeno, Wolfgang Oberhofer, e al presidente dell’Associazione dell’Egetmann, Günter Bologna, e di alcuni dei figuranti e delle maschere del corteo stesso, fra i quali tre imponenti “Schnappviecher”.

Il parlamentare altoatesino Schullian ha specificato che sarà la Commissione nazionale UNESCO con la sua valutazione a proporre la candidatura a livello internazionale per il 2018. Come ha affermato si è a metà strada.
La manifestazione, si tiene a cadenza biennale negli anni dispari. Al corteo carnevalesco (http://www.egetmann.com ), che potrà essere nuovamente ammirato quest’anno nella giornata del Martedì Grasso, il 28 febbraio, come ha riferito l’onorevole Schullian, parteciperanno anche la Sottosegretaria di Stato Dorina Bianchi su incarico del ministro Franceschini, e il Segretario Generale dell’UNESCO, Enrico Vicenti.

L’assessore Achammer ha posto in evidenza come sia la prima volta che l’Alto Adige proponga la candidatura di una sua tradizione alla Lista dei beni immateriali del patrimonio culturale UNESCO, una testimonianza di una consapevolezza delle proprie tradizioni rara, di grande significato per tutta la provincia. Si è augurato che, analogamente a quanto già avvenuto per la tradizione della “Fastnacht” nel vicino Tirolo, che anche la Sfilata dell’Egetmann, per le sue caratteristiche di autenticità e sentita partecipazione popolare, possa entrare a far parte del patrimonio culturale mondiale.

Il direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, Kezich, ha affermato come la Sfilata dell’Egetmann esprima in modo perfetto tutte le caratteristiche richieste per assurgere a bene immateriale del patrimoino culturale UNESCO. Ne ha posto in evidenza lo sviluppo autoctono e autentico in seno alla cultura rurale locale di cui riveste riti antichi.

La tradizionale mascherata carnevalesca di Termeno che vede coinvolta tutta la popolazione maschile, trasversalmente alle fasce sociali e alle generazioni, ha infatti fondamenti nella storia e caratteristiche uniche. La prima testimonianza della sua esistenza risale al Seicento, al 1876 risale la prima descrizione completa della sfilata e del protocollo nella sua versione moderna. Connotata da un singolare corteo nunziale, con personaggi (oltre una trentina differenti) e carri, può costituire la rappresentazione simbolica della lotta tra luce e buio, tra bene e male, della primavera e della fertilità, le cui origini affondano nella tradizione medioevale del Martedì Grasso.

L’idea della candidatura della Sfilata dell’Egetmann di Termeno quale bene immateriale del patrimonio culturale UNESCO risale al 2010. Presupposto fondamentale è la schedatura delle singole maschere e dei figuranti della Sfilata dell’Egetmann, la cui una stesura è stata eseguita dal direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige  Giovanni Kezich in stretta collaborazione con la responsabile di riferimento presso il Ministero, Roberta Tucci.

Dopo un avvio incerto la svolta giunse nel 2014 quando il parlamentare altoatesino Manfred Schullian a Roma attivò il contatto con l’allora direttore del Dipartimento UNESCO presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Gianni Bonazzi. Per gli approfondimenti e gli aggiornamenti riferiti ai modelli di domanda per la candidatura UNESCO ha funzionato il contatto costante fra l’incaricata del Ministero, Stefania Baldinotti, e Sonja Schiefer, delegata dell’Associazione dell’Egetmann residente a Roma.

Un ruolo importante hanno avuto anche la raccolta firme, sottoscritta da oltre 1.400 persone nel corso di una sola settimana, i disegni degli alunni della scuola elementare realizzati nell’ambito di un concorso, e il sostegno dell’organizzazione delle donne contadine. Nella scheda di candidatura del 2016, infatti, venivano indicati tra gli aspetti prioritari la sostenibilità nel tempo e il coinvolgimento della popolazione femminile.

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