
ViaDante Collective, i giovani idealisti "colpevoli" di portare vita a Bolzano
Bolzano. “È stato folle, siamo rimasti più di un mese chiusi a lavorarci…”. Così Alessandro Nolet parla del primo evento organizzato dal ViaDante Collective, di cui fa parte insieme a Tommaso Ciccotti, Gabriele Sponsiello, Alessia Farinola e Samuele Aprea. Partendo dal nulla, questo gruppo di ragazzi -età massima 23 anni, tutti studenti di unibz arrivati dalle più diverse città d’Italia- nell’ottobre scorso sono riusciti a richiamare 150 persone con un evento a Bolzano totalmente autoprodotto e autofinanziato. Il tutto intorno a un luogo e un tema che non considereremmo proprio “da giovani”: l’edicola. In particolare, l’edicola all’incrocio di Via Dalmazia. Per l’occasione è stato lanciato un Magazine tematico bilingue distribuito gratuitamente e stampato in risograph, accompagnato da una mostra e momenti di musica e convivialità. A questo primo appuntamento tematico ne sono seguiti altri negli ultimi mesi, sempre frequentatissimi. Per farci raccontare meglio di come tutto ciò sia stato possibile incontriamo Alessandro insieme a Samuele nel piccolo spazio dove ha sede il Collettivo, che oggi è diventato anche un’associazione di volontariato, in un locale in Viale Venezia vicino al Bar Regina a Bolzano (lettori e lettrici non giovanissimi ricorderanno che li c’era una latteria gestita da due sorelle).
“È stato un successo inaspettato… ed è stato emozionante perché gli abitanti di Bolzano hanno potuto vedere come effettivamente è bello vedere vita in mezzo alla strada …” ci raccontano, precisando: “Ma non vogliamo semplicemente fare una festa. Il nostro format è quello che chiamiamo Takeover: portare un pensiero e farlo trasparire attraverso un evento. E se una persona vuole passare e divertirsi e basta va benissimo, ma cerchiamo di spingere ad approfondire il tema proposto, che va sempre verso gli interessi degli studenti nella partecipazione alla città e alla vita cittadina”.
Ma come è partita l’idea del Collettivo e degli eventi? “L’estate scorsa stavo facendo un tirocinio all’Ufficio giovani e mi annoiavo!” scherza Alessandro. In realtà c’era una situazione di scontento “io e miei coinquilini, con cui poi abbiamo fondato il Collettivo, avevamo uno sguardo molto critico: ci sembrava che non potesse accadere nulla a Bolzano negli spazi pubblici, che ci fosse una tendenza verso l’ordine, la calma e il rispetto dei residenti. Però se non accade niente per strada si fanno solo gli interessi di una parte dei cittadini”. Ma non ci si è limitati alle lamentale: “cerchiamo di sfidare certe criticità: partiamo dal diritto di vivere la città, il poter stare in un luogo senza necessariamente consumare. E poi ci sono sempre più giovani che vengono in città per studiare, come abbiamo fatto noi”. E qui arriviamo a un ritornello noto, ovvero la presenza in città degli studenti universitari, che si sente relativamente poco. “Vogliamo far capire alla città che ci sono gli studenti e far capire agli studenti che c’è una città di 100mila abitanti, che comunque non è così piccola… negli incontri che abbiamo organizzato si sono creati tantissimi scambi tra residenti, studenti, ma anche tra giovani bolzanini e studenti universitari” dicono i ragazzi del ViaDante Collective e aggiungono “Secondo noi Bolzano è una città che ha un potenziale assurdo, che non viene utilizzato”.
Un poster realizzato dal Colletivo per il primo evento. Foto courtesy ViaDante Collective
Insomma, la visione è chiara – non a caso le parole che ricorrono durante la chiacchierata sono rigenerazione urbana, diritto a vivere la città, ricerca. Un filo rosso, quello dello spazio pubblico, che ha attraversato anche diversi altri appuntamenti organizzati dal Collettivo negli ultimi mesi. Come, ad esempio, l’evento Takeover sul Bar Regina a Bolzano, che ha affrontato il tema dei terzi luoghi e del Bar, per generazioni punto di riferimento nei quartieri (la fanzine è disponibile anche online a questo link). L’edicola, il bar, le panchine, Magazine e fanzine … temi e mezzi che hanno un certo sapore analogico. Ma la carta stampata e i giornali non sono ormai roba “da vecchi”, ci si chiede?
La stampa delle t-shirt durante l’evento al Bar Regina organizzato dal ViaDante Collective
“La stampa è fondamentale, se facciamo un testo e lo mettiamo online si perde. E poi nel collettivo abbiamo i designer e la carta è un po’ la loro fissa. Il motto che ci piace è don’t trust the digital trust the paper, perché ti rimane un prodotto. Se facciamo un prodotto bello, fatto bene, piacevole da guardare e piacevole da avere in casa le persone se lo ricordano. Se vai in una casa di qualsiasi studente c’è un nostro poster o una nostra fanzine” ci risponde Alessandro.
L’evento “Bar Culture” al Bar Regina a Bolzano. Foto courtesy ViaDante Collective
Insomma, i ragazzi del ViaDante Collective sono solo bolzanini e bolzanine d’adozione e di passaggio, molti si trasferiranno in altre università dopo la triennale, ma la loro visione su Bolzano suona più chiara e pragmatica di tanti discorsi politici. Ma quindi tutto bene? Quasi. Come tutti quelli che vogliono organizzano eventi a Bolzano, anche a questi giovani idealisti non sono mancate le esperienze kafkiane tra burocrazia e permessi. Ascoltando i loro racconti sembra quasi che portare vita in città sia una colpa. “Abbiamo questo spazio (il locale vicino al Bar Regina, ndr) fino a settembre poi vediamo, è un posto piccolo e l’evento che abbiamo fatto a dicembre scorso ha avuto talmente tanto successo che non ci danno più il permesso di fare gli eventi qui” raccontano, e continuano “Sono venuti i vigili, hanno fatto due e tre foto e hanno detto che c’era troppa gente per strada e poi la musica…”. Una musica che alle dieci di sera era stata spenta, come previsto. E la risposta a livello politico? “da ottobre a marzo scorso abbiamo fatto tantissimi incontri per presentare il progetto e far vedere che ha valore e la risposta da parte di provincia e comune è stata buona, ci hanno aiutato su molti aspetti”. Rimane però il tema su “una visione più generale della città: per organizzare un evento a Bolzano devi mandare la richiesta 30 giorni prima con una quantità di carte e burocrazia enorme. E poi se è stato accordato il permesso non possono il giorno stesso emergere nuove criticità. Ad esempio, quando abbiamo fatto l’evento all’edicola ci hanno chiesto un certificato recente dell’impianto elettrico il giorno stesso…”. Ma il ViaDante Collective non si scoraggia e sta già programmando nuovi appuntamenti. Il prossimo tema potrebbe essere il verde in città, ma è ancora in corso la ricerca di un chiosco che sia disponibile ad ospitare l’evento, come lo è stato il giovane Begum Afia , il giovane che gestisce l’edicola di Via Dalmazia, per il primo evento sulle edicole.
Caterina Longo
Immagine in apertura: i ragazzi di ViaDante Collective
IG viadante.collective