Buoni lavoro: ecco l'avviso successivo, spiraglio per le imprese

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La tematica dei buoni lavoro ha portato spesso ad accese discussioni in Alto Adige. Questo aspetto deriva dal fatto che a livello locale si deve fare i conti con una normativa più restrittiva rispetto alle altre provincie italiane. Per le prestazioni lavorative di durata indefinibile è stata recentemente trovata una soluzione: le tempistiche di lavoro comunicate possono venire ridotte attraverso un avviso successivo.

Per chiarire la problematica è giusto fornire un breve background. Attraverso il decreto correttivo sul Jobs Act, i datori di lavoro altoatesini dei collaboratori impiegati con i buoni lavoro sono obbligati a comunicare all’ispettorato del lavoro il previsto tempo di occupazione via mail ed almeno 60 minuti prima dell’inizio dell’impiego medesimo. Per le aziende locali tale comunicazione è sinonimo tanto di un onere eccessivo quanto dell’utilizzo di un metodo più restrittivo rispetto a quello previsto dal ministero.

Nella nostra provincia non si può ad esempio svolgere una “comunicazione congiunta” per un’assunzione su più giorni o una “comunicazione collettiva” per più collaboratori: a differenza di quanto avviene nelle altre provincie infatti, da noi bisogna inviare un avviso ogni giorno e per ogni collaboratore: “I problemi principali si legano in particolare al prolungamento a breve termine dell’orario di lavoro – ha spiegato il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. Secondo il ministero, in questo caso è possibile svolgere una comunicazione appena prima dell’inizio dell’attività aggiuntiva. In Alto Adige invece, il prolungamento deve essere reso noto 60 minuti prima.

In alcuni casi, come ad esempio in quello degli autonoleggiatori che poco prima della fine del lavoro ricevono una chiamata per un servizio di trasporto ulteriore, tale obbligo diventa difficile da rispettare.” Situazioni altrettanto delicate si registrano per le ditte che, sempre nel campo degli autonoleggiatori, devono fronteggiare riduzioni lavorative impreviste. Grazie ad un intervento di lvh.apa è stato possibile fornire recentemente una soluzione tecnica a questa problematica. Quest’ultima prevede che nel caso di una riduzione resasi necessaria della prestazione lavorativa i datori di lavoro abbiano l’opportunità di comunicarla nel più breve tempo possibile: in questo modo il collaboratore in oggetto non dovrà attendere 60 minuti per iniziare il suo lavoro. “In ogni caso la comunicazione deve avvenire nel momento in cui il lavoratore viene licenziato o immediatamente dopo – ha ricordato il direttore dell’ispettorato per il lavoro Sieghart Flader. I vertici di lvh.apa hanno salutato favorevolmente questa novità normativa, che rappresenta uno sgravio significativo per le imprese interessate.

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