Airlite, l’eco-pittura che elimina l’inquinamento nell’aria

Poter trasformare le pareti di una casa, o di un ufficio, in un depuratore d’aria naturale alimentato attraverso l’energia solare. Eliminare l’odore di sigaretta da una stanza senza il bisogno di arieggiare l’ambiente o, ancora, risolvere una volte per tutte il problema della comparsa di muffe e segni di umidità dalle mura di casa. In breve, poter respirare aria pulita in un luogo chiuso e senza il minimo sforzo. Tutto questo è possibile con Airlite, una speciale pittura che, grazie alla tecnologia di un principio attivo studiato, realizzato e brevettato dalla startup di BolzanoAdvanced Materials – agisce in modo simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante.

Una volta stesa la tintura, su una qualsiasi parete, si genera una reazione ossidante che cattura e distrugge eventuali agenti inquinanti presenti sul muro e, grazie alla circolazione dell’aria, questa funzione si espande in tutta la stanza riducendo l’inquinamento ambientale di oltre l’80% ed eliminando al 99,9% batteri e muffe dalle superfici.

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L’“effetto bosco” della tecnologia

Airlite è una vernice in polvere a cui, aggiungendo dell’acqua, che contiene biossido di titanio in grado di attivarsi a contatto con la luce, sia naturale che artificiale, trasforma agenti inquinanti come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio in molecole di sale. Per capire quanto può contrastare l’impatto ambientale basti pensare che 100 metri quadrati dipinti utilizzando questa tecnologia hanno lo stesso effetto di riduzione degli inquinanti nell’aria di 100metri quadrati di alberi ad alto fusto: lo stesso effetto di un bosco.

Ma tra i benefici di Airlite c’è anche l’abbattimento dei consumi energetici poiché riflette la maggior parte delle radiazioni solari infrarosse, impedendo il passaggio eccessivo di calore. In estate e nei climi caldi questo permette di rinfrescare l’ambiente in modo naturale, con un risparmio di energia elettrica per il condizionamento dell’aria tra il 15 e il 50%.

Approcci innovativi alla scienza dei materiali

«Airlite è 100% naturale, si applica come una pittura, ma è molto di più – ha detto Massimo Bernardoni, inventore e Co-founder di Airlite insieme ad Antonio Cianci e Arun Jayadev – il punto di partenza è stato un nuovo ed innovativo approccio alla scienza dei materiali con l’idea di migliorare l’ambiente e la vita delle persone purificando l’aria poiché proprio l’ambiente insalubre è un elemento di rischio enorme per la salute: secondo l’OMS, più del 15% delle malattie croniche sono causate dalla cattiva qualità dell’aria».

Bernardoni, 56 anni, crede in questa invenzione dall’inizio del 2000, quando comincia a lavorare a questo progetto, all’epoca decisamente visionario. Senza mai scoraggiarsi, negli ultimi anni deposita i brevetti e sviluppa le applicazioni della sua scoperta. Poi, l’incontro con il socio Antonio Cianci all’Expo di Shangai 2010, determina la svolta. Cianci era responsabile di Italia degli Innovatori, settore dell’Esposizione in cui aveva portato alcune idee italiane, tra cui una prima versione di Airlite. Nel 2013 i due hanno costituto la società, alla quale si è poi unito Arun Jayadev, indiano di stanza a Londra.

Due milioni di finanziamento grazie a Shark Thank

Airlite è stata la prima idea d’impresa che ha raccolto fondi da Shark Bites, veicolo di investimento creato in seguito a Shark Thank, il talent di Italia1 dedicato alle startup andato in onda la scorsa primavera, nel quale Bernardoni e Cianci avevano richiesto 750mila euro per il 3% delle quote della società. La somma ottenuta dagli “squali” della trasmissione non è stata resa nota ma è confluita in un round di investimenti, effettuato lo scorso settembre, che grazie al contributo di altri investitori ha raggiunto complessivamente quota 2 milioni di euro. Oggi Airlite è distribuita in 3 continenti: mondo arabo e est asiatico e in Europa.

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