Wood Architecture Prize di Klimahouse, tra i finalisti anche il progetto del contestato Rifugio Santner

Klimahouse ha reso noti i finalisti del Wood Architecture Prize, il primo premio nazionale per l’architettura in legno. Dodici i finalisti selezionati tra le ottanta candidature pervenute nelle tre categorie -architettura privata, pubblica e temporanea. La premiazione si svolgerà sul palco di Klimahouse il prossimo 1° febbraio – per l’occasione, verrà anche assegnata una menzione speciale (trasversale) ad un progettista under 35. Il premio non si rivolge solo agli architetti, ma a tutti i membri della filiera delle costruzioni in legno. Anche committenti, startup, PA, imprese e altri soggetti possono partecipare  “a dimostrazione che queste costruzioni innovative sono il frutto di un lavoro di squadra, non di un singolo” spiegano gli organizzatori. Le candidature sono inoltre aperte a tutti gli edifici, anche a quelli non certificati CasaClima

Ecco i nomi dei finalisti e delle finaliste, selezionati con progetti su tutto il territorio nazionale: arch. Cesare Querci, Studio Mixtura con A.I.D.I.; Arch. Marta Baretti, Arbau studio con Ampliamenti edifici terapeutici a Forte Rossarol; arch. Dario Castellino, studio omonimo con Buen Retiro; arch. Camilla De Camilli, studio omonimo con Casa del Custode; arch. Alberto Giobbi, OUTSTUDIO Architetture con Casa Zero; arch. Antonio De Rossi; arch. Massimo Crotti, DAD – Politecnico di Torino e Studio Luisella Dutto con Mizoun de la Villo; arch. Enrico Molteni, studio omonimo con Polo educativo inclusivo e innovativo; arch. Filippo Taidelli, studio omonimo con Roberto Rocca Innovation Building; arch. Federico Robbiano, studio llabb architettura con The Hermitage; arch. Jimmi Pianezzola, studio omonimo con Villa 3 (Strawbale)

Due i progetti altoatesini nella rosa dei finalisti: quello dell’architetta Michaela Wolf, studio Bergmeisterwolf con Scissione – Casa EM e quello dell’architetto Lukas Tammerle, Senoner Tammerle Architetti per il Rifugio Passo Santner – struttura, che l’estate scorsa è stata al centro di una accesa contestazione per via dei  contributi pubblici assegnati per la ristrutturazione. Il rifugio, collocato a 2.730 m sul Catinaccio, è stato scelto perché si tratterebbe di  “un’opera che cerca, in vari modi, di essere una risposta ovvia e sicura alla sfida costruttiva in gioco, vista la particolarità del contesto paesaggistico in cui si colloca” spiega la giuria del premio.

Cat. Lo.

Immagine in apertura: Rifugio Passo Santner, foto courtesy Klimahouse

 

 

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