Settimana della Protezione Civile: «Fondamentale l'auto protezione e le capacità di reazione»

La capacità di riconoscere le situazioni pericolose nelle emergenze e di prendere le dovute precauzioni per ridurre al minimo i rischi che si presentano, la cosiddetta autoprotezione, è fondamentale nelle azioni della Protezione civile, di cui in questa settimana si ricordano le numerose attività (in precedenza gli approfondimenti avevano riguardato le opere di prevenzione, l’importanza del lavoro di preparazione per effettuare previsioni corrette e i vigili del fuoco). “Un’ottima preparazione è fondamentale nella prevenzione dei disastri e per l’autoprotezione”, sottolinea il direttore dell’Agenzia per la protezione civile Rudolf Pollinger. “È importante preparare i cittadini su come reagire quando accadono eventi gravi e motivarli ad assumersi la responsabilità della propria protezione e della resilienza”. Perché solo chi è preparato in modo ottimale sviluppa la capacità di resilienza e può reagire adeguatamente alle minacce in una situazione di crisi anche senza aiuti esterni. Il direttore dell’Ufficio per la protezione civile Günther Walcher sottolinea che, affinché i cittadini, in quanto anello più debole della catena, non si mettano ulteriormente in situazione di pericolo, in caso di disastro, è importante aumentare la capacità di reazione e la resilienza della popolazione.

Cosa fare in caso di maltempo o epidemie

L’Ufficio per la Protezione civile ha definito le regole di comportamento per l’autotutela dei cittadini: le istruzioni includono il comportamento da tenere in caso di frane, così come in caso di alluvioni o maltempo ed epidemie, o il modo corretto per chiamare i soccorsi. Le pubblicazioni dell’Ufficio per la Protezione civile si trovano in Internet (in allegato si trova anche l’opuscolo “Protezione civile in Alto Adige”). I comunicati radiofonici della protezione civile (sistema informativo sulla popolazione BIS) e le sirene sono stati utilizzati nelle scorse settimane durante le esondazioni e il disinnesco della bomba di Piazza Verdi. Il progetto protezione civile e scuola per la formazione di insegnanti dei tre gruppi linguistici è stato attualmente sospeso a causa dell’epidemia di Covid 19 e il 20 maggio di quest’anno non si è potuta quindi tenere a livello Euregio, com’era preogrammato, la prima Olimpiade per la sicurezza dei bambini.

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Coinvolgere i cittadini

Un progetto attualmente in corso a livello nazionale è denominato “Io non rischio” e dal 2013 viene portato avanti nelle scuole dalla Croce bianca tramite membri delle organizzazioni di volontariato- “È importante educare tutti a diventare cittadini attivi”, sottolinea Doris Niederjaufner, responsabile del progetto presso l’Agenzia per la protezione civile: “Si tratta di coinvolgere la popolazione in modo che tutti ragionino sui comportamenti corretti da tenere e siano in grado di metterli in pratica quando è il momento”.

Ridurre il rischio di alluvioni

“Tutti possono contribuire a ridurre il rischio di alluvioni”, si legge in un volantino della campagna “Io non rischio”: tutto inizia con un atteggiamento attento alle questioni ambientali. Se, ad esempio, si vedono corsi d’acqua potenzialmente pericolosi, è necessario informare l’amministrazione comunale competente. Ogni cittadino dovrebbe inoltre conoscere il piano di protezione civile del Comune di residenza e quindi anche dove si trovano le zone soggette a possibili inondazioni, le vie di fuga e le zone sicure. Nelle zone a rischio sarebbe bene evitare di riporre oggetti di valore nei piani interrati, le copie dei documenti importanti dovrebbero essere a portata di mano. Ogni famiglia, infine, dovrebbe avere una radio a batteria, una torcia funzionante e un kit di pronto soccorso.

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