Una scalinata arcobaleno per dire basta alle discriminazioni

Una scalinata dipinta con i colori dell’arcobaleno a favore dei diritti della comunità LGBTQIA+ e contro l’omo-transfobia, che ha già conquistato tutti. A realizzarla, nella piazzetta del centro sociale Pippo di Bolzano, è stata l’associazione Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol, che si è messa al lavoro nel weekend del 1 e 2 agosto assieme a circa 30 cittadini volontari. Un progetto nato con l’intenzione di lanciare un messaggio forte, tramite la “creazione di uno spazio inclusivo a Bolzano, dove ogni orientamento sessuale, identità di genere ed espressione di genere sarà la benvenuta”. Un luogo privo di stereotipi dove costruire un futuro fatto di pace, diritti, uguaglianza, dignità e rispetto, sensibilizzando la cittadinanza sul tema della discriminazione. Sei colori, quelli dell’arcobaleno, che dovevano essere già dipinti lo scorso 28 giugno, data in cui nel 1969 avvennero i famosi moti di Stonewall, una serie di violenti scontri tra la comunità omosessuale di New York e la polizia, e che l’associazione aveva scelto come giornata simbolo per realizzare l’iniziativa.

La data però era stata spostata dato che il progetto, che aveva l’appoggio dei Verdi di Bolzano, era stata attaccato e messo in dubbio nelle scorse settimane da diversi partiti tra cui Fratelli D’Italia e SVP. “Dipingere con i simboli di una rivendicazione politica una scalinata nei pressi di un parco giochi è l’ultima di una serie di operazioni elettorali compiute da un sindaco e da una giunta ormai da tempo sulla via del tramonto. Gli spazi pubblici sono della collettività, non di proprietà esclusiva di un club“, aveva dichiarato Diego Salvadori, Consigliere di Circoscrizione “Europa-Novacella”. La Stella Alpina invece, ed in particolare il vicesindaco di Bolzano Luis Walcher (che si è astenuto dalla votazione della proposta portata in Consiglio dall’assessora Marialaura Lorenzini), aveva spiegato come la zona del Pippo sia frequentata soprattutto da famiglie e bambini e che verrebbe naturale a quest’ultimi chiedere il perché di tutti quei colori dipinti. Inoltre, sempre secondo Walcher, la mancanza di un spiegazione valida per il progetto e l’impossibilità di “poter concedere a chiunque un pezzo di città da colorare” avrebbe alimentato ulteriori dubbi sulla sua fattibilità e utilità.

scalinata arcobaleno

Dubbi che sono stati spazzati via dallo stupendo risultato ottenuto, celebrato a gran voce sui social e che ha ricevuto molti commenti positivi. “Ci sentiamo tranquillamente di dire che in questo weekend abbiamo scritto la storia LGBTQIA+ dell’Alto Adige. Un noi che va al di là dell’associazione Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol, un noi che dimostra unità a livello provinciale e oltre”, spiega su Facebook l’associazione. Un “noi” composto da ragazzi e ragazze volontari che hanno sacrificato un weekend di sole per portare avanti una causa in cui credono fortemente e che può solamente essere vista come punto di partenza per il futuro della città di Bolzano. “Abbiamo bisogno di colorare di più con l’arcobaleno le nostre città, sia perché, obiettivamente, la scalata di colori creano un effetto piacevole rinnovando zone altrimenti spente, sia soprattutto perché dobbiamo sensibilizzare le persone su un tema che a Bolzano è ancora un forte tabù”, racconta Diego Laratta, cittadino volontario che ha partecipato alla realizzazione della scalinata.

scalinata arcobaleno

La comunità LGBTQI+ non solo esiste, ma rappresenta a tutti gli effetti un’importante presenza sul territorio locale, rafforzata sempre di più da attività come questa che dimostrano come le differenze possano portare un grande arricchimento alla vita comunitaria bolzanina e non solo.

Foto: Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol

Alexander Ginestous

Alexander Ginestous

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