RoboAlpin, il robot green che aiuta gli agricoltori di montagna

“Fin da bambino ho lavorato nei campi e ho visto di persona la fatica e i rischi associati al lavoro agricolo in montagna. Ho pensato quindi di creare un dispositivo per migliorare le condizioni di lavoro degli agricoltori locali” – spiega Robert Ranzi. Originario di Brunico e con un esperienza nel campo dell’economia e dell’informatica alle spalle, Ranzi ha ideato RoboAlpin, un robot progettato appositamente per assistere gli agricoltori di montagna nelle loro attività quotidiane, in particolare pensato per la falciatura di terreni scoscesi. L’innovativo progetto, che Ranzi sta portando avanti all’interno della sua startup RoboAlpin, è stato sviluppato da un team ricerca di cui fanno parte Ursula Holzer, Ulrike Nicolussi-Leck.
Il concetto di base di RoboAlpin è quello di un robot elettrico semi-autonomo, controllato da remoto dagli agricoltori stessi. Attualmente è in fase di prototipizzazione, ma le potenzialità di cui la tecnologia già dispone sono molte. Utilizzando il dispositivo, gli agricoltori potranno ridurre la fatica e il rischio di incidenti, aumentando l’efficienza del loro lavoro. Attualmente, l’attività di falciatura viene eseguita solo una o due volte l’anno, ma con l’assistenza del robot, queste operazioni potrebbero essere eseguite più frequentemente, aumentando così la produzione di fieno e riducendo gli acquisti esterni per cibare gli animali da allevamento. “Non solo, grazie a sensori e telecamere sofisticate, RoboAlpin sarà in grado di raccogliere una vasta gamma di dati utili per gli agricoltori. Questi dati includono ad esempio informazioni sulla maturazione dell’erba per la produzione di fieno e sull’analisi della biodiversità presente nei terreni, offrendo così una visione dettagliata del loro ambiente di lavoro” – aggiunge Ranzi.
Ma i benefici di RoboAlpin non si fermano agli agricoltori. Un paesaggio ben curato è essenziale per attrarre il turismo nelle regioni alpine. Utilizzando il robot, i proprietari di terreni e malghe contribuiscono alla manutenzione del territorio, promuovendo indirettamente così lo sviluppo economico delle aree rurali.

Il team di RoboAlpin. Foto di Marco Parisi.

La sostenibilità è al centro del progetto RoboAlpin – continua Ranzi – “Motivo per cui abbiamo sviluppato un dispositivo elettrico e silenzioso nel rispetto della natura. Il robot dispone di batterie molto grandi, le quali, quando il robot non viene utilizzato, possono essere impiegate in altre funzioni, come ad esempio fornendo servizi di ricarica e gestione energetica intelligente per gli impianti fotovoltaici molto spesso presenti in montagna”.
La realizzazione di RoboAlpin è stato resa possibile grazie al supporto del NOI Techpark, che ha offerto al team un ambiente di lavoro stimolante e di sostegno costante. “In seguito alla vittoria del Pre-Incubation Programme del NOI, essenziale per avviare il nostro progetto, abbiamo fondato la nostra startup lo scorso ottobre 2023. Dal primo gennaio 2024 siamo ufficialmente incubati all’interno del parco tecnologico nella sede distaccata di Brunico. Il sostegno del NOI è fondamentale e numerosi sono i vantaggi: accesso al network di esperti, consulenze, visibilità e un’analisi continua delle attività identificando criticità incontrate con proposte di soluzioni e definizione degli step successivi” – spiega Ranzi.
Con l’obiettivo di portare il prodotto sul mercato nel 2025, il team si sta concentrando sulla finitura del prototipo e sulla sua presentazione ai potenziali clienti. I cosiddetti “early adopters”, prevalentemente agricoltori altoatesini, testeranno il prodotto fornendo alla startup feedback utili e necessari per il miglioramento del prodotto, così da essere pronti per presentarsi al mercato. Ma non si fermeranno qui: l’obiettivo è quello di espandersi a livello nazionale e internazionale, portando l’innovazione anche in altri settori agricoli al di fuori delle montagne tra frutteti e oliveti.

Immagine in apertura: Prototipo di RoboAlpin. Foto courtesy RoboAlpin. 

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