Bolzano, la pandemia abbatte i rifiuti: raccolte 5.000 tonnellate in meno

A Bolzano una buona parte dei rifiuti viene prodotta dalle utenze non domestiche (aziende, uffici, bar, ristoranti ecc.) e le chiusure imposte dalla pandemia hanno avuto un forte impatto anche sulla statistica rifiuti: nel 2020 SEAB ha raccolto in totale 5.000 tonnellate in meno rispetto all’anno precedente e registrato un calo dei rifiuti totali raccolti del 9,4%. La diminuzione riguarda sia i rifiuti recuperabili (raccolte differenziate: -11%) sia i rifiuti indifferenziati (residuo: -6%). “Per quanto riguarda le quantità totali raccolte, siamo tornati indietro di quasi 20 anni, a valori del 1999. Sono in netto calo tutte le frazioni tranne gli imballaggi in plastica, che sono aumentati del 6%. La notizia positiva è che la raccolta differenziata è rimasta abbastanza stabile al 66%”, spiega Andrea Girinelli, Responsabile dell’area Igiene Ambientale di SEAB.

L’Assessora all’Ambiente del Comune di Bolzano, Chiara Rabini esprime soddisfazione per i risultati “I dati confermano che i bolzanini e le bolzanine prestano attenzione alla raccolta differenziata. A loro, e alla SEAB che ogni giorno è impegnata sul territorio, va il nostro ringraziamento. Rimane comunque margine di miglioramento e insieme all’Ufficio Tutela dell’Ambiente e alla SEAB stiamo studiando nuove forme di sensibilizzazione dei cittadini e cittadine sugli aspetti più critici come per esempio l’abbandono dei rifiuti intorno alle isole ecologiche”.

I risultati in dettaglio

In generale, è stato registrato un calo di tutti i rifiuti a Bolzano tipici per le utenze non domestiche. La raccolta della carta, che viene maggiormente prodotta negli uffici e nel commercio è calata di 347 tonnellate (-7,7%); la raccolta del cartone, che viene maggiormente prodotto dal commercio è calata di 356 tonnellate (-8,7%). Le chiusure dei locali gastronomici hanno causato un calo dei rifiuti organici di 728 tonnellate (-9,9%) e un calo degli oli esausti di 49 tonnellate (-53%).

Allo stesso tempo, l’aumento dei consumi a casa ha implicato una crescita enorme degli imballaggi in plastica. Se prendiamo in considerazione che gli imballaggi in plastica hanno un peso relativamente basso, l’aumento di 144 tonnellate diventa ancora più importante. Gli sviluppi registrati a livello globale diventano ancora più evidenti se si fa una differenziazione tra le utenze domestiche e quelle non domestiche.

“Per esempio, anche se la quantità assoluta degli imballaggi in cartone è diminuita, abbiamo notato un considerevole aumento degli imballaggi smaltiti nei cassonetti stradali da parte dei cittadini. Questo vuol dire che il calo dei rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche è stato ancora più drastico, ma in parte compensato dall’aumento della produzione di rifiuti delle famiglie”, aggiunge Girinelli.

Lo stesso ragionamento vale anche per altre categorie: il calo dei rifiuti organici, calcolato solo sulle utenze non domestiche è ancora più evidente: -22% (-727 tonnellate). Anche il calo dei rifiuti residui è stato molto più evidente nelle utenze non domestiche (-13%), ma è stato in parte compensato da una maggiore produzione da parte delle famiglie (+6%).

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