Credito Cooperativo, Raiffeisen: "Rassicurati da Renzi sulla nostra posizione"

Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di mercoledì c’era anche la riforma delle banche del Credito Cooperativo. Il presidente Matteo Renzi, a sorpresa, ha presentato alcune novità e disposto la rielaborazione del disegno di legge. Il presidente dalla Giunta Provinciale Arno Kompatscher ha ottenuto dal Governo l’assicurazione circa il mantenimento della posizione di Raiffeisen Alto Adige rispetto alla formazione di un gruppo bancario autonomo. Il decreto legge verrà pubblicato non prima dell’inizio della prossima settimana. “Prendiamo atto dell’assicurazione del presidente Renzi e attendiamo la pubblicazione del decreto per altre prese di posizione” ha affermato Herbert Von Leon, presidente della Federazione Raiffeisen.

Il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, ha approvato un decreto legge contenente misure urgenti per la riforma delle banche di credito cooperativo e altre disposizioni urgenti per il settore del credito. Nello specifico il decreto legge contiene la riforma delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) e il recepimento nella legislazione dell’accordo raggiunto con la Commissione Europea sullo schema di garanzia per agevolare le banche nello smobilizzo dei crediti in sofferenza. Inoltre, per favorire il recupero dei crediti, è stata inserita una misura che agevola la vendita di immobili in esito a procedure esecutive, prevedendo una netta riduzione dell’imposta di registro che deve essere versata nella misura fissa di 200 euro (anziché del 9% per valore di assegnazione). L’agevolazione è fruibile a condizione che l’immobile sia rivenduto nei due anni successivi.

Il pacchetto di misure si inserisce nell’ampio disegno di ristrutturazione del sistema bancario italiano con l’obiettivo di rafforzarlo, renderlo più resistente agli shock, mettere gli istituti nelle condizioni di finanziare adeguatamente l’economia reale e quindi favorire la crescita e l’occupazione. Fanno parte di questo disegno la riforma delle Banche Popolari approvata lo scorso anno e l’autoriforma delle Fondazioni di origine bancaria, sostenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in qualità di Autorità di vigilanza.

La riforma delle BCC consentirà di superare le criticità che presenta la vigente disciplina del settore: debolezze strutturali derivanti dal modello di attività, particolarmente esposto all’andamento dell’economia del territorio di riferimento, ed anche dagli assetti organizzativi e dalla dimensione ridotta. Allo stesso tempo viene confermato il valore del modello cooperativo per il settore bancario e rimane il principio del voto capitario.

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