Ordinanza seconde case, è caos. Kompatscher: «Motivazioni di ordine sanitario»

“I non residenti, turisti e proprietari di seconde case, che si trovano in Alto Adige senza poter disporre del medico di base o del pediatra per i propri figli lascino al più presto il territorio provinciale per rientrare nel proprio domicilio”. Questo in poche parole il contenuto della nuova ordinanza provinciale numero 8/20 firmata dal presidente della Provincia Arno Kompatscher. Un’ordinanza – o meglio, un’invito – che non viene applicata a coloro che si trovano in Alto Adige per motivi lavorativi, ma che ha fatto infuriare chi nelle località montane già si trova. Sono molte le persone residenti fuori regione ma domiciliate al momento nel nostro territorio che trovano l’ordinanza un vero e proprio paradosso: «L’ordinanza mi obbliga a rientrare per tutelare la mia salute? Ma il premier Conte non ci ha detto di stare a casa? Si tratta di una discriminazione fatta con l’unico fine di tutelare la popolazione locale a dispetto dei non residenti», il pensiero riassunto.

A riguardo è intervenuto immediatamente il governatore Kompatscher per cercare di fare chiarezza sulla questione seconde case: «La mia ordinanza in merito ai non residenti (e comunque non presenti sul territorio per motivi di lavoro) è da intendersi come forte raccomandazione nell’interesse primario delle persone stesse che in questo territorio non hanno né medico di fiducia né (per i figli) pediatra, cosicché non si riescono a garantire i vari livelli di assistenza previsti dal sistema», ha spiegato. La motivazione, insomma, è di carattere sanitario. Kompatscher ha evidenziato inoltre il “rischio che queste persone in caso di necessità si debbano rivolgere direttamente alle strutture centrali, cosa che anche secondo le raccomandazioni a livello nazionale deve essere assolutamente evitata. Il problema di non potere garantire un’assistenza adeguata in queste situazioni è stato più volte sollevato nelle videoconferenze con il governo centrale anche dai colleghi di Toscana, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta”.

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