Nella foresta per combattere lo stress: il punto della Wellness Conference

Medicina anti età e foresta-terapia possono rendere l’offerta del settore salute e wellness più accattivante. I boschi e le montagne altoatesine permettono alle aziende locali di proporle con successo ai propri ospiti. Per capire quali sono le possibilità concrete e come si sta evolvendo il settore, IDM Alto Adige ha organizzato oggi alla sede del Development di IDM in Via Siemens l’evento sui trend del settore wellness più grande e importante dell’Alto Adige, la Wellness Conference 2017.

«È stato di 1000 miliardi di dollari il giro d’affari del settore Beauty & medicina anti età nel 2015; il più alto in tutto il settore wellness, che racchiude dieci comparti come fitness, terme, nutrizione, medicina preventiva o salute sul posto di lavoro. Un riscontro di pubblico quindi da non sottovalutare» ricorda Manuela Irsara coordinatrice dell’Ecosystem Salute & Wellness della IDM. Anche in considerazione di questo trend in crescita, IDM ha deciso di invitare Filippo Ongaro, primo medico italiano certificato in questa materia negli USA, per illustrare alle aziende locali come applicare la medicina anti-aging nella propria offerta.

«Una delle principali strategie per variare significativamente la propria curva di invecchiamento è saper riconoscere, misurare e contrastare lo stress» afferma il medico, che vede nelle montagne altoatesine una cornice ideale per analizzare il proprio stato mentale. In linea coi trend più recenti, gli ospiti che vengono nella nostra terra cercano infatti quanto manca nelle loro città: ritmi più lenti e rumori più naturali, riduzione della complessità, tranquillità. Ma per risolvere il problema dello stress non basta solo il contesto naturale: «Gli operatori di spa e alberghi dediti al wellness devono aggiornare costantemente le proprie competenze tecnico-scientifiche per poter insegnare agli ospiti come gestire lo stress. La funzione dei centri benessere infatti si sta trasformando: da luoghi in cui si viene coccolati stanno diventando centri in cui si impara a prendersi cura di sé, che accompagnano gli ospiti verso il cambiamento».

L’immersione di un giorno nel bosco, invece, basta per aumentare del 40% il numero delle cellule che nel sangue riconoscono e distruggono le cellule tumorali e infette a virus, le cosiddette “Cellule Killer”: «Studi scientifici giapponesi hanno dimostrato che questo effetto dura per sette giorni» spiega Manuela Irsara, che aggiunge: «inoltre abbassa la pressione sanguigna, riduce gli ormoni dello stress come cortisolo, adrenalina e noradrenalina».

La relatrice Angela Schuh, professoressa universitaria di climatologia medica e direttrice della cattedra per la Salute Pubblica e la Ricerca Alimentare all’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera, commenta così questi studi: «In Europa la foresta-terapia è ai primi passi: in Germania per esempio un progetto del Land Meclemburgo-Pomerania Anteriore sta sviluppando servizi per la salute che possano avere un riscontro sul mercato. Anche finlandesi e svedesi stanno iniziando a trattare la tematica. Proprio per questo non esistono ancora servizi concreti; ciononostante la certezza è che i risultati degli studi giapponesi sono validi anche per i boschi europei perché sono basati su ricerche decennali fatte nel bosco nel suo complesso, e non sul singolo tipo di albero». Sta quindi all’inventiva delle aziende altoatesine sviluppare proposte innovative sfruttando i 114 tipi di boschi diversi che coprono il 50% del territorio altoatesino. Il potenziale del bosco si può sfruttare nella medicina complementare, nella medicina preventiva e nel turismo. Ma anche per il wellness aziendale o per creare nuovi prodotti e servizi di anti-aging e well-aging per vivere sani, bene e a lungo chiosa Manuela Irsara, che aggiunge: «La nostra natura offre però anche la risposta a chi, sempre di più, predilige cibo regionale ma cerca anche alimenti supernutrienti come le bacche di goji o le bacche di acai, i cosiddetti “super-food”. L’Alto Adige, infatti, ha alimenti che non hanno nulla da invidiare a questi cibi così esotici: parlo per esempio dell’ortica, dell’aglio orsino, dell’olivello spinoso ma anche gli stessi semi di uva, del mirtillo o della barbabietola rossa».

Per aggiornare le aziende sull’evoluzione del settore, alla Wellness Conference non sono poi mancati input sui trend più attuali. Si è parlato per esempio della sauna, concetto attualmente in rielaborazione in tutta Europa: sta infatti diventando sempre più un momento sociale e a volte addirittura teatrale. Questo sviluppo si sta vedendo anche nelle gettate di vapore che fanno parte anche di molte offerte delle spa locali, i cosiddetti Aufguss. Anche l’architettura delle strutture wellness è in cambiamento: non è più infatti solo l’estetica al centro dell’attenzione ma anche la ventilazione, l’illuminazione, la qualità del sonno e l’acustica. Per questo, si presta sempre più attenzione alla salubrità dei materiali usati, vengono usate piante che neutralizzano le tossine, si impiegano soluzioni high-tech per garantire l’opportuno ricircolo dell’aria o si creano addirittura pareti con alghe che producono energia (algae biofull cells). Tutte proposte che potrebbero contribuire a valorizzare anche le strutture altoatesine del settore salute e wellness.

 

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