Lockdown, piovono critiche sulla Provincia. Cgil e Unione: «La via altoatesina ha completamente fallito»

“La via altoatesina è stata un clamoroso autogoal”. A dirlo è la Cgil/Agb che punta il dito sulle aperture dopo le feste natalizie, che hanno fatto esultare alcune associazioni datoriali. Per il sindacato ora è evidente che gli svantaggi della gestione autonoma delle misure anti-Covid prevalgono sui vantaggi, che sono stati solo di breve durata. “Abbiamo aperto quando il resto dell’Italia era chiuso. Una scelta davvero poco lungimirante: di fatto la stagione invernale è cancellata, mettendo a rischio l’inizio di quella estiva”, sintetizza la segretaria generale Cristina Masera.  La Cgil/Agb definisce inevitabile il lockdown e comprende le difficoltà di Arno Kompascher in una Giunta in cui spesso prevale la difesa d’interessi particolari a scapito di valutazioni più generali, che al primo posto devono necessariamente avere la difesa della salute pubblica.

In riferimento alla prima settimana di lockdown con le scuole chiuse, il sindacato si dice preoccupato che si trovi in tempi rapidi una soluzione temporanea per i genitori che dovranno lavorare perché, se non viene pubblicato il Ristori 5, si troveranno in enormi difficoltà. “In generale condividiamo  la scelta di lasciare aperte le attività che non generano grandi movimenti da parte della cittadinanza come quelle dei settori produttivi. Di fronte a questo nuovo inasprimento delle norme vanno accelerati gli aiuti per chi si trova in difficoltà”, precisa Masera. La Cgil/Agb è convinta che non sia una perdita dell’autonomia trarre esempio dalle soluzioni adottate altrove se funzionano: “Pensare sempre di doverci distinguere o credere di essere i migliori spesso denota solo arroganza e testardaggine: due atteggiamenti che agevolano fortemente la diffusione del virus”, conclude la segretaria della Cgil altoatesina.

 

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L’Unione: “Attesa una forte reazione delle aziende”

In un primo commento, anche l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige critica decisamente l’inasprimento del lockdown per le prossime tre settimane.“La chiusura di alcune attività che non rappresentano assolutamente un hotspot, come nel novembre dello scorso anno, ha dimostrato di non portare assolutamente a nulla, e rifarlo ora non ne aumenterà l’efficacia. Si tratta di una decisione assolutamente priva di senso!”, tuona il presidente dell’Unione Philipp Moser. “Perché riproporre nuovamente un provvedimento con la piena consapevolezza che – come dimostrato in autunno – non servirà a niente?”, si chiede Moser. La Giunta provinciale sta percorrendo la strada sbagliata. Il presidente Moser traccia un quadro a tinte fosche: “Il commercio è completamente a terra. E inoltre non ci sono finanziamenti a compensazione. Sono attese forti reazioni delle aziende in tutta la provincia, e qualcosa si sta preparando”.

L’Unione è contraria a questo lockdown. “Al suo posto chiediamo misure più severe, come controlli e ulteriori misure di protezione. Le aziende devono rimanere aperte per quanto possibile e continuare a lavorare! Anche con regole e controlli più severi”, ribadisce con grande chiarezza il presidente dell’Unione Philipp Moser. “La situazione è grave non solo per il sistema sanitario, ma anche per le aziende e i loro collaboratori, che vi si trovano coinvolti senza alcuna colpa”, sottolinea il presidente.

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