Cos'è il tempo? L'artista argentino Lamelas presenta "Time" sul Monte Pana, Dolomiti

“Time”, tempo: ha un titolo semplice, ma tratta un concetto complesso la performance con cui si chiude la mostra dell’artista argentino David Lamelas  alla Fondazione Antonio Dalle Nogare a Bolzano. Per il finissage l’appuntamento è sulle Dolomiti, presso la stazione sciistica del Monte Pana presso cui si svolgerà sabato 24 febbraio 2024, alle ore 11.00 la performance Time, a cui seguirà una conversazione pubblica – tra David Lamelas, il curatore Andrea Viliani e la curatrice Eva Brioschi, e il pubblico partecipante.

Sentire la propria voce che dice l’ora, per sentire il tempo e attraversare con consapevolezza la sua durata: sembra questo l’intento di Lamelas. La sua performance prevede infatti che in un momento definito i partecipanti  si dispongano lungo una linea, segnata a terra con nastro adesivo, spago o gesso. La lunghezza di questa linea è flessibile e dipende dallo spazio e dal numero dei partecipanti stessi, i quali sono chiamati a enunciare l’orario attuale alla persona accanto, a intervalli di un minuto, fino a raggiungere la fine della fila. Il tempo può essere scandito contando i secondi, oppure utilizzando un orologio. Il pubblico può assistere gratuitamente all’evento, mentre per partecipare attivamente alla performance è necessario iscriversi, posti limitati (vedi qui)

Sul Monte Pana si svolgerà quello che in termine tecnico viene definito reenactment, riattivazione. La performance Time (1970-2024) fu infatti eseguita nel 1970 a Les Arcs, una località sulle Alpi francesi, nell’ambito di un convegno sul tempo e sullo spazio, al quale David Lamelas era stato invitato dal critico d’arte e filosofo francese Pierre Restany.  “Time fu concepito dopo il trasferimento dell’artista dall’Argentina all’Europa, e questo dato biografico influenzò sicuramente la sua riflessione sui temi dello spazio e del tempo, in una fase di transizione e momentaneo sradicamento. Lo stesso Lamelas ha affermato che in quegli anni realizzò molte opere che erano fatte di idee piuttosto che di materia, in risposta alla necessaria leggerezza di una vita piuttosto nomade. Nella ricerca e riflessione artistica di matrice concettuale dell’epoca, Lamelas mette a punto l’idea che la sua arte possa essere fatta quasi di nulla, se non di tempo e spazio” spiegano gli organizzatori.
E cosi avviene anche in questa performance costituita da una serie molto semplice di istruzioni ed in cui l’artista offre una personale visione del tempo, inteso come durata interiore e come “informazione” – convenzione – condivisa. Il tempo viene esperito come fenomeno, anche se è mediato attraverso la tecnologia, e la sua esperienza è nel contempo oggettiva e soggettiva, veritiera e fallace; così come le fotografie scattate a documentazione dell’evento, che rappresentano un dato di realtà legato a un momento preciso del passato, congelato in un’immagine, incapace però di restituire il fluire dell’azione in esse immortalata.
L’evento è in collaborazione con Zënza Sëida – Biennale Gherdëina,

Cat. Lo.

Immagine in apertura: David Lamelas, Time, 1970, performed as part of UBS Openings Live – The Living Currency, Tate Modern, 26-27 January 2008, London. Photo by Sheila Burnett © TateJPG

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