Eurac, esperti da tutto il mondo per parlare di città smart

In che modo si utilizza il suolo e come si pianifica lo sviluppo delle nostre città influisce sulla nostra vita quotidiana molto più di quanto possiamo pensare. Ad esempio, determina quanti chilometri dobbiamo percorrere per raggiungere il nostro posto di lavoro, la qualità dell’aria che respiriamo e l’aspetto del quartiere in cui viviamo. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha raccolto una serie di indicazioni e di linee guida per la gestione dell’uso del suolo nei paesi dell’OCSE. Il rapporto è stato presentato in anteprima durante “Smart and sustainable planning for cities and regions”, una conferenza internazionale di tre giorni organizzata a Bolzano da Eurac Research dove oltre 150 architetti, pianificatori, esperti di smart city, ricercatori e amministratori provenienti da oltre 20 paesi hanno discusso di strumenti e metodi per una pianificazione smart delle nostre città.

“La pianificazione urbana non deve solo indicare come si dovrebbe utilizzare un determinato territorio, ma anche utilizzare incentivi fiscali – per i cittadini, come per le imprese – per favorire o sfavorire determinati comportamenti”, spiega Tamara Krawchenko, analista dell’OCSE. Se le politiche sull’uso del suolo ci dicono come una determinata area dovrebbe essere usata, sono altre misure – come quelle fiscali ed energetiche – che spingono individui e imprese ad usare il suolo in quel modo. Questa è una delle linee guida raccolte nel report che contiene anche suggerimenti su come evitare che politiche sull’uso del suolo troppo restrittive possano causare un aumento del costo delle abitazioni. “La costruzione di nuove abitazioni deve tenere il passo con la crescita della popolazione. Per questo motivo le regolamentazioni sull’uso del suolo devono favorire la densificazione del costruito, specialmente in aree a bassa densità vicine al centro cittadino, e la creazione di corridoi di trasporti”, conclude Tamara Krawchenko.

Pianificare lo sviluppo delle aree urbane vuol dire tenere conto degli aspetti economici, sociali, ambientali ed energetici di quei territori, capire chi vive in una città e come potrebbe vivere meglio grazie anche alla tecnologia. “Tecnologia, dati e sensori però, devono essere usati sempre in maniera intelligente: ovvero con l’obiettivo finale di migliorare il benessere complessivo dei cittadini,” avverte Adriano Bisello, esperto di pianificazione intelligente di Eurac Research e tra gli organizzatori della conferenza. “Nella pianificazione è inoltre importante promuovere uno sviluppo bilanciato tra città e territori a vocazione rurale o ambientale, due mondi che – se vogliamo avere un vero sviluppo sostenibile – devono crescere insieme e parlarsi,” conclude il ricercatore.

Pianificare vuol dire anche intercettare idee innovative che possano dare una visione a un territorio. I progetti culturali, ad esempio, possono essere un modo efficace per innescare processi di rigenerazione urbana: ovvero dare nuovi utilizzi a edifici dismessi, quartieri degradati e aree sottoutilizzate. Proprio questa è stata l’esperienza portata a Bolzano da quattro città europee – Matera, Taranto, Amsterdam e Praga – in una tavola rotonda organizzata in cooperazione con l’OCSE nella cornice della conferenza. Taranto ha infatti appena concluso il concorso internazionale di idee #Opentaranto in cui è stato chiesto ad architetti e pianificatori di tutto il mondo di presentare la propria visione per dare un nuovo utilizzo alla città vecchia. Matera invece sarà Capitale Europea della Cultura nel 2019 e grazie a questo ha innescato la riqualificazione di intere aree cittadine

Oggi oltre il 40 per cento della popolazione europea, e il 54 per cento di quella mondiale, vive in una città. Ed è un trend sempre in aumento. Le città sono centri di crescita economica, occupazione, nuove idee e trasformazioni tecnologiche. Ma sono anche l’origine delle sfide climatiche e ambientali del futuro. Per questo pensiamo che proprio le città siano una delle chiavi per raggiungere uno sviluppo sostenibile e a basse emissioni di CO2”, racconta Wolfram Sparber, direttore dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research. “Questo è uno dei nostri temi di ricerca, in cui siamo impegnati con diversi progetti tra cui SINFONIA che aiuterà a trasformare Bolzano in una città più intelligente e sostenibile. Su scala più ampia siamo parte di un network europeo che mapperà il fabbisogno energetico di tutta l’Europa: grazie alle mappe, gli amministratori avranno un quadro completo del territorio, potranno individuare le zone più energivore e decidere come intervenire,” conclude Daniele Vettorato che in Eurac Research guida il gruppo di ricerca dedicato ai sistemi energetici urbani e regionali.

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