Dai Nibelungi alla Linea Insubrica, Merano Arte presenta il programma 2024

Kunst Meran Merano Arte ha presentato la nuova stagione espositiva per il 2024 – anno di passaggio per la casa d’arte meranese, che dallo scorso autunno ha una nuova direzione artistica con il duo curatoriale formato da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi. Il primo progetto a portare la firma della nuova direzione sarà “La Linea Insubrica“, una mostra collettiva che si propone come riflessione critica sull’idea monolitica d’Europa e sulla sua narrazione essenzialista. “La Linea Insubrica raduna un gruppo di artiste e artisti internazionali attorno all’immagine speculativa della linea insubrica, un geo-punto che attraversa la città di Merano, ovvero una cucitura nella superficie terrestre emersa a seguito della collisione tra la placca tettonica europea e quella africana”, spiegano Cippitelli e Frangi. In particolare, la mostra  pensa la complessa relazione tra Europa e Africa a partire dall’immagine orografica della linea che, visibile attualmente come una cicatrice, concretizza il rapporto egemonico che l’Europa ha imposto con l’Africa. L’esposizione è parte di un programma curatoriale triennale intitolato “The Invention of Europe. A tricontinental narrative (2024-2027)” .  Ricalcando la formula “The Invention of Africa” del filosofo congolese Yves Valentin Mudimbe, il programma intende raccontare l’invenzione dell’Europa non solo come narrazione ideologica ma anche come realtà materiale che ha scritto i suoi confini grazie a forme di colonialismo, estrattivismo ed epistemicidio (dal 2.6.-13.10.2024).

Guarda invece ad un testo chiave della letteratura epica medioevale la mostra “Imagine Worlds” a cura di Harald F. Theiss. L’esposizione, con cui di fatto si apre la nuova stagione espositiva il 24 febbraio prossimo, è parte di un progetto più ampio in collaborazione con l’Accademia di Merano e il Festival Sonora di Conductus intitolato  “NIBELUNGEN: il ritorno”.  Il progetto interdisciplinare che coinvolge arte, letteratura e musica ha il suo fulcro in un antico manoscritto del “Nibelungenlied” [Cantare dei Nibelunghi], rinvenuto in Alto Adige (a Laces in Val Venosta), e attualmente in possesso della Biblioteca di Stato di Berlino. Come noto, il Nibelungenlied è il più importante poema epico della letteratura tedesca medievale ed è stato composto intorno al 1200 a partire da numerose leggende tramandate oralmente. Prendendo spunto dal confronto con quest’opera, ma anche dall’impatto che ha esercitato sulle diverse possibilità interpretative che ne sono scaturite, la mostra affronta con i diversi linguaggi dell’arte contemporanea i significati di figure come quella dell’“eroe”, anche in un’ottica di genere, le trasformazioni che interessano nozioni come quella di autorialità e di storia, la costruzione e la decostruzione dei miti eurocentrici (fino al 19.05.2024).

L’anno si conclude con “Architetture recenti in Alto Adige 2018-2024” un progetto di Merano Arte, Südtiroler Künstlerbund e Fondazione Architettura Alto Adige. Giunta alla sua quarta edizione, questa iniziativa ha raccontato per oltre vent’anni l’orizzonte architettonico che si è sviluppato sul territorio, attraverso una selezione di progetti svolta da una giuria internazionale, in questo caso composta da Filippo Bricolo, Annette Spiro e Elisa Valero. Come affermato dal curatore Filippo Bricolo, “analizzare l’architettura significa indagare la società che l’ha generata”. Osservare le architetture degli ultimi sei anni sarà quindi un modo per capire qualcosa in più della nostra società, delle sue persistenze e delle sue trasformazioni e di come essa possa rappresentare un caso di indagine geograficamente circoscritto per guardare a dinamiche di impatto e interesse globale (dal 26.10.2024 – gennaio 2025).

Tornando agli appuntamenti più vicini: si ricorda che fino al 28 gennaio sarà ancora possibile visitare la mostra dedicata all’artista e fotografo Christian Martinelli, curata da Ursula Schnitzer e Anna Zinelli e accompagnata dallo spazio “La possibilità d’azione di un lascito d’artista” a cura di BAU.  In occasione del finissage della mostra, sabato 26 gennaio alle ore 16 verrà presentata la pubblicazione “Incontrare Christian Martinelli”.  Il libro intende completare un processo avviato con l’archiviazione del lascito del fotografico e con il progetto espositivo, e si pone come premessa per nuovi sviluppi futuri.

 

Immagine in apertura: Oliver Laric, Sleeping Figure, 2022, Courtesy of the artist and Monika Schnetkamp Collection. Foto Gunter Lepkowski (Tanya Leighton, Berlin and Los Angeles). L’immagine si riferisce alla mostra: I M A G I N E  W O R L D S

 

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