Alto Adige, le imprese estere sempre più attratte dal territorio: e c'è uno studio che lo dimostra

L’Alto Adige svolge un’importante funzione di collegamento tra le aree economiche e linguistiche tedesche e italiane. Nonostante la globalizzazione e il crescente ruolo della lingua inglese, l’Alto Adige resta interessante per le imprese estere. Lo evidenziano i risultati di una tesi di laurea magistrale realizzata in collaborazione con l’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.

Durante il suo tirocinio di alcuni mesi presso l’IRE lo studente Marcel Stapke di Amburgo ha effettuato ricerche per la propria tesi di laurea magistrale. L’obiettivo finale era scoprire se il bilinguismo e la funzione di ponte svolta dall’Alto Adige influiscano sull’insediamento di imprese provenienti dai paesi di lingua tedesca. A tal fine Stapke ha intervistato diverse aziende con sede legale in paesi esteri germanofoni per analizzare insieme a loro i motivi del loro insediamento in Alto Adige, i mercati di destinazione e il loro grado di soddisfazione in relazione all’Alto Adige come localizzazione economica. Il risultato è evidente: quasi tutte le imprese hanno indicato come motivi principali del loro insediamento la funzione di ponte e il bilinguismo. Da un lato sfruttano l’Alto Adige come trampolino di lancio verso il mercato italiano, dall’altro, in particolare per le piccole imprese, conta inoltre soprattutto anche il mercato locale altoatesino, dove realizzano una parte significativa del proprio fatturato.

Le imprese si dichiarano soddisfatte dell’Alto Adige come localizzazione economica ed elogiano soprattutto l’affidabilità e la puntualità nei pagamenti dei clienti altoatesini. Un giudizio negativo è stato dato invece alle difficoltà logistiche causate dalla scarsa accessibilità, nonché alla carenza di immobili industriali e di operatori qualificati.

“È importante che l’Alto Adige continui a migliorare la propria competitività, in modo da rimanere anche in futuro un polo attrattivo per le imprese provenienti dall’estero”, sottolinea il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner.

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