Tutela autonomia, la Provincia di Bolzano impugna il bilancio dello Stato

Il Consiglio provinciale si è riunito in seduta straordinaria per la ratifica della delibera di Giunta che impugna parti (articolo 1, commi 865 e 866) del bilancio di previsione dello Stato 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145). Esso infatti, nonostante la clausola di salvaguardia che esclude la diretta applicazione alle autonomie speciali delle disposizioni statali non compatibili con gli Statuti speciali e le relative norme d’attuazione, contiene disposizioni espressamente riferite anche alle Province autonome in materia di tutela della salute e organizzazione del servizio sanitario. Come ha spiegato il presidente Josef Noggler, la convocazione straordinaria del plenum si era resa necessaria perché il ricorso, insieme all’atto di ratifica del Consiglio provinciale, va presentato entro oggi, 11 marzo 2019. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha spiegato che l’articolo di cui si contestavano due commi era molto lungo e conteneva norme in ambito sanitario, in particolare la previsione che lo Stato potesse intervenire direttamente nel caso di non raggiungimento degli obiettivi: «Questo va oltre le competenze dello Stato nella Provincia autonoma di Bolzano: se fosse accettato, sarebbe un pericoloso precedente».

Kompatscher, ha ricordato, in merito al tavolo di conciliazione proposto, che si è in costante trattativa con lo Stato, per esempio nella Conferenza delle Regioni: si interviene sottolineando l’esigenza di clausole a tutela della Provincia autonoma, che di solito vengono anche accettate. La clausola di salvaguardia di solito è un fatto conosciuto, sebbene non tutti i Ministeri vogliano accettarla: quando questo avviene, la Provincia si difende intervenendo presso la Camera dei Deputati con un emendamento, ma se si pone la fiducia gli emendamenti decadono, quindi non rimane che l’impugnazione. La questione in esame è squisitamente tecnica, non si tratta di maggioranza o minoranza: è stato detto che anche il Trentino pensa all’impugnazione. In quanto agli specializzandi, si tratta di una questione che non riguarda Governo o Parlamento, ma un sindacato, che ritiene che la specializzazione in Austria sarebbe una concorrenza sleale: «Noi abbiamo cercato si spiegare le ragioni di questa forma di specializzazione, ma questo viene messo in cattiva luce dai sindacati, forse perché non piace la nostra Autonomia. Tutti i medici, a prescindere dal gruppo linguistico, sono a favore di questa opportunità».

Si è quindi passati alla votazione della delibera, che è stata approvata con 29 sì, 1 no e 1 astensione.

Ti potrebbe interessare