Rettori e prorettori in cordata per salvare il ghiacciaio dell'Adamello

«CFC – Climbing For Climate». Venerdì scorso, 19 luglio 2019, i rettori, prorettori e delegati di 11 Università Italiane hanno raggiunto i tremila metri di quota del Ghiacciaio dell’Adamello, simbolo dei danni climatici contro il nostro Pianeta. L’obiettivo era sottoscrivere la «Carta dell’Adamello», promossa da Università degli Studi di Brescia, Rete delle Università Sostenibili (RUS), Club Alpino (CAI) e Comitato Glaciologico Italiano (CGI). Per la Libera Università di Bolzano, vi ha partecipato il prorettore alla ricerca, prof. Johann Gamper.

La salita al ghiacciaio dell’Adamello e la firma dell’omonima Carta, sono simbolo dell’urgenza di azioni mirate alla mitigazione e all’adattamento al cambiamento climatico. In base ai modelli matematici sviluppati da ricercatori dell’Università di Brescia, ai rilievi glaciologici e alle proiezioni dei modelli climatici globali, si prevede infatti che il ghiacciaio, il più grande ghiacciaio italiano (quindici chilometri quadrati di superficie), scomparirà entro la fine del secolo per effetto del riscaldamento globale».

La Carta dell’Adamello è una dichiarazione che impegna le istituzioni aderenti a collaborare con la società civile per combattere il riscaldamento globale attraverso la formazione degli studenti, lo sviluppo di ricerche finalizzate allo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione dei cittadini. In particolare, sottolinea la necessità “di combattere il riscaldamento globale favorendo la transizione dell’uso di combustibili fossili e fonti di energia rinnovabili e proteggendo le aree più sensibili come le montagne e le aree costiere”, “di conservare ed utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile, controllando l’inquinamento e gli effetti dell’innalzamento del livello dei mari” e “di favorire lo sviluppo di società pacifiche e inclusive, per risolvere tramite il dialogo tra i popoli le possibili ragioni di dissidio”.

«Climbing for Climate» è stato organizzato dal Centro di ricerca e documentazione per l’Agenda dello Sviluppo Sostenibile 2030 dell’Università degli Studi di Brescia (CRA2030) dal CAI e dalla Rete delle Università Sostenibili (RUS). Gli altri atenei che hanno sottoscritto la Carta, oltre alla Libera Università di Bolzano sono: Università di Pisa, Università Cà Foscari Venezia, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università di Trento, Università Iulm, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Cagliari e Università Roma Tre.

“Lo scioglimento del ghiacciaio dell’Adamello è un simbolo della necessità di agire concretamente e in fretta. Anche i ghiacciai delle nostre montagne stanno andando incontro a un destino simile e la Libera Università di Bolzano, della cui ricerca la sostenibilità rappresenta uno degli assi centrali, vuole farsi promotrice, assieme agli altri atenei italiani, dell’urgenza di misure concrete per difendere i beni più preziosi di cui dispone il nostro territorio”, ha affermato il prorettore alla ricerca di unibz, prof. Johann Gamper, a margine della firma.

Gamper secondo da destra

Assieme a Gamper, hanno partecipato alla salita a piedi sul ghiacciaio dell’Adamello: il rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Maurizio Tira, Maurizio Fermeglia, rettore dell’Università di Trieste, Giancarlo Dalla Fontana, prorettore dell’Università di Padova, Grazia Murtarelli, delegata allo Sport dell’Università Iulm, Patrizia Lombardi del Politecnico di Torino, presidente del Comitato di Coordinamento della RUS, Anna Giorgi, direttrice del Centro di Ricerca per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna dell’Università degli Studi di Milano, Riccardo Rigon dell’Università di Trento, Sandro Demuro dell’Università degli Studi di Cagliari, Roberto Della Pergola dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Massimo Frezzotti, presidente del Comitato Glaciologico Italiano, Angelo Maggiori, presidente CAI sezione di Brescia, Luca Frezzini, coordinatore Consiglio Centrale CAI e Renato Veronesi, delegato del CAI per i rapporti internazionali e vicepresidente del CAI Brescia.

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