Negozi a porte chiuse, scontro fra commercianti e sindaco

Ha suscitato non poco clamore la delibera approvata l’altra sera dal consiglio comunale di Bolzano con cui si vieta l’apertura delle porte di bar, ristoranti e negozi in centro storico. I commercianti infatti considerano il provvedimento come un atto di penalizzazione nei loro confronti: «Con le porte chiuse si perde innegabilmente una fetta dell’incasso senza ricavarne un evidente vantaggio ambientale. Gli impianti di riscaldamento o raffreddamento dei piccoli esercizi non garantiscono, tra l’altro, un sufficiente riciclo d’aria» ribadisce Mirco Benetello, direttore di Confesercenti che parla a nome di decine di associati che ieri mattina hanno espresso il proprio malcontento per la decisione del Comune. Secondo il rappresentante dei commercianti si pone anche un grosso problema per i negozi che saranno costretti ad adeguarsi alla nuova regola: «Penso al panificio di via Museo che non ha nemmeno le porte o ad un negozio di intimo della stessa strada che ha una porta che pesa quasi duecento chili». Arrivano critiche anche dall’Unione commercio che sottolinea fra l’altro lo svantaggio che la misura comporta per i clienti: «Dobbiamo tenere conto anche delle esigenze e delle legittime aspettative dei nostri clienti che vogliono contare su porte aperte, anche solo per entrare a dare un’occhiata».

«Ci adegueremo a città come Monaco o Stoccolma»

Intanto il sindaco di Bolzano non ha perso tempo per reagire alla protesta giustificando la decisione della giunta che rientra tra le iniziative previste nel «Piano per una città CO2 neutrale» approvato dal comune nel 2010: «L’obiettivo di tale provvedimento non è certo quello di penalizzare i commercianti o di fare cassa attraverso le eventuali sanzioni – spiega Caramaschi -. Non si capisce come mai esempi positivi di altre città europee più all’avanguardia, come Monaco o Stocolma, non possano essere sperimentati anche a Bolzano come ulteriori piccoli segni distintivi di attenzione e sensibilità ambientale, oltreché di civiltà. L’ordinanza, non appena entrerà in vigore, sarà applicata con il necessario buon senso e in maniera soft». Ciononostante la protesta non accenna a diminuire come dimostrano le parole del portavoce dei negozianti, Benetello: «Gli sprechi di energia non possono essere condannati solo se riguardano i commercianti. Gli impianti di condizionamento dei megastore, tra l’altro, consumano parecchio e il saldo ambientale non è certo positivo. Non tarderemo, di sicuro, a farci sentire. Il mio appello è quello di rivedere, in tempi preferibilmente rapidi, una delibera che riteniamo dannosa e insensata». Riamane da sperare che presto si trovi un accordo che possa favorire il passaggio verso una Bolzano a basso consumo energetico senza compromettere gli interessi dei suoi commercianti.

 

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