Renovas, vestiti usati smistati a chilometri zero creando lavoro e inclusione

Legacoopbund,  185 cooperative associate, in gran parte cooperative sociali (73), 18.075 soci e più di 2.000 persone occupate in tutto l’Alto Adige. Sono i numeri presentati all’assemblea dell’associazione di rappresentanza delle cooperative altoatesine tenutasi il 9 giugno nel centro per lo smistamento di indumenti usati della cooperativa sociale Renovas. È possibile creare lavoro con i vestiti usati? In che misura le cooperative sociali contribuiscono allo sviluppo economico dell’Alto Adige? L’assemblea ha affrontato il tema del lavoro e dell’integrazione lavorativa nelle cooperative sociali.  I dati più recenti riguardanti le cooperative associate a Legacoopbund sono stati presentati dal Presidente Heini Grandi: «Nelle cooperative sociali di tipo B associate a Legacoopbund nel 2016 erano occupate 257 persone svantaggiate, persone che per motivi diversi non riescono a trovare un’occupazione sul libero mercato del lavoro. Abbiamo osservato che negli ultimi anni il numero delle persone svantaggiate occupate è aumentato progressivamente; ne deduciamo che il bisogno di posti di lavoro è in costante crescita».

Nuovi sbocchi lavorativi sono stati creati anche in Bassa Atesina. Da poco la cooperativa sociale Renovas, in collaborazione con la Caritas, ha aperto nella zona industriale di Egna il centro per lo smistamento di indumenti usati Revitatex. Proprio negli spazi di questo nuovo stabilimento si è tenuta oggi l’assemblea di Legacoopbund. Soci e partecipanti hanno così avuto l’opportunità di visitare il centro per lo smistamento, conoscere le attività della cooperativa Renovas e farsi un’idea di quelli che sono i risvolti della raccolta di indumenti usati in Alto Adige. «Fino ad ora la Caritas della Diocesi Bolzano-Bressanone vendeva tutti gli indumenti usati alla ditta FWS di Brema. Da quando è stato aperto il nostro nuovo centro smistamento indumenti usati a Egna, la Caritas affida tutti i tessuti, le scarpe e le borse a noi. Quest’anno nel nostro centro verranno smistate in tutto 500 tonnellate di vestiti usati. Mano a mano la quantità di merce consegnata nel nostro stabilimento aumenterà. Lo scopo è quello di smistare tutta la merce raccolta in Alto Adige in Bassa Atesina per rivenderla possibilmente a livello locale», ha spiegato Matthias Spögler, socio del CdA della cooperativa sociale Renvoas.

2016 06 09 Mitgliederversammlung Legacoopbund Assemblea annuale Legacoopbund

Svolgendo l’attività di smistamento in Alto Adige, i vestiti usati non devono essere trasportati lontano, si evita dunque un ulteriore inquinamento, e viene garantita una maggiore trasparenza, in quanto il percorso degli indumenti è tracciabile. Si creano però soprattutto nuovi posti di lavoro per le persone ai margini della nostra società. Per la raccolta e lo smistamento dei vestiti e delle scarpe serve, infatti, molta manodopera. Quando il centro smistamento indumenti usati di Egna lavorerà a pieno regime, saranno occupate in questa struttura complessivamente 50 persone, tra le quali sono previsti 35 posti di lavoro per persone svantaggiate. Queste persone lavoreranno fianco a fianco con il nostro personale specializzato, avendo così l’opportunità di sviluppare le loro competenze lavorative e personali. «Accioché questo progetto possa avere successo, c’è bisogno del sostegno da parte di tutti: dalla politica fino all’aiuto delle organizzazioni partner.  Contiamo però soprattutto sull’aiuto della cittadinanza, che consegnando vestiti usati ancora in buono stato nei container della Caritas ci permettono di portare avanti questo nostro progetto di inclusione sociale e solidarietà», così Matthias Spögler.

Anche l’ assessore provinciale Christian Tommasini e il Presidente del gruppo Oberalp Heiner Oberrauch ha espresso parole di stima per il nuovo progetto della cooperativa sociale Renovas. L’imprenditore durante l’assemblea di Legacoopbund ha sottolineato l’importanza della responsabilità sociale delle imprese e nominato come esempio virtuoso le cooperative sociali.

 

“Le cooperative sociali vivono grazie agli incarichi. È dunque importante che le istituzioni pubbliche vedano in esse dei validi partner e creino i presupposti accioché queste imprese possano affermarsi sul mercato”, ha sottolineato al termine dell’incontro il Presidente diLegacoopbund Heini Grandi.

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