Kompatscher: «No tagli alla provincia autonoma, Roma rispetti gli accordi»

Il patto (di garanzia) è chiaro: Alto Adige e Trentino non dovranno essere chiamati in causa da eventuali tagli di risorse previsti dal Governo sulle Regioni. Anzi: i «compiti a casa» sono stati fatti dalla provincia autonoma e magari è qualcun altra (intesa come Regione) a dover essere chiamata in causa. Questo il succo di quanto hanno ribadito oggi i presidenti delle due province autonome, Bolzano e Trento, a Roma, durante la Conferenza delle Regioni.

Nel corso della riunione,  Arno Kompatscher e Ugo Rossi hanno voluto nuovamente sgomberare il campo da fraintendimenti e pregiudizi nei confronti dell’autonomia. “Lo Stato – ha spiegato Kompatscher – con la legge di stabilità per il 2016 ha ulteriormente ridotto le risorse a disposizione delle Regioni, escludendo però in maniera chiara Alto Adige e Trentino alla luce del patto di garanzia siglato nel 2014. Per questo motivo veniamo nuovamente accusati di essere dei privilegiati, ma la realtà è un’altra. La Provincia di Bolzano si autofinanzia con le entrate fiscali prodotte sul proprio territorio, il patto di garanzia regola in maniera strutturale il meccanismo di finanziamento dell’autonomia, e l’esplicito riferimento a ciò nella legge di stabilità dimostra che Roma deve rispettare questi accordi”.

I due presidenti delle Province di Bolzano e Trento, inoltre, hanno ribadito che “i nostri compiti a casa li abbiamo fatti, ora tocca alle altre Regioni. Se anche gli altri enti locali si dimostreranno in grado di far fronte alle loro competenze con le risorse a disposizione, sarà possibile per tutti arrivare ad accordi chiari con lo Stato”. Legato a doppio filo alle questioni finanziarie tra Stato e Regioni è anche il nuovo pacchetto salute del governo, presentato alla Conferenza delle Regioni dalla Ministra Beatrice Lorenzin. “Agli enti locali vengono chiesti ulteriori sacrifici sotto forma di minori risorse – ha spiegato Arno Kompatscher – e si è discusso su come distribuire il tutto sul territorio nazionale. Da questo punto di vista l’Alto Adige non è direttamente interessato dato che gestisce in proprio, dal punto di vista finanziario, il servizio sanitario provinciale. Questo dovrebbe essere chiaro sia all’amministrazione statale, sia alle altre Regioni”.

 

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