Kompatscher per il Giorno della Memoria: in Alto Adige non solo vittime, anche carnefici

Non solo vittime, ma anche fiancheggiatori e carnefici. É forte il messaggio di Arno Kompatscher per il Giorno della Memoria e punta dritto sull’autorappresentazione altoatesina-sudtirolese. «La nostra storia di altoatesini ci ha insegnato a cosa portino le persecuzioni, a quali crimini contro l’umanità esse possano condurre. E’ perciò fondamentale che noi – i nostri giovani, i cittadini e le cittadine della nostra Provincia – teniamo sempre presente il nostro passato, per poterne raccontare la storia anche fuori dai confini della nostra provincia, consapevoli di quanto abbiamo appreso dall’esperienza passata. Ci siamo sempre auto-rappresentati come una terra di vittime. Ma in realtà qui vi furono, oltre alle vittime, anche fiancheggiatori e autori di delitti. Dovremmo in questo modo aver sviluppato gli anticorpi per dare vita a una democrazia matura e compiuta».

Il presidente Kompatscher ha espresso la propria disapprovazione non solo nei confronti della tendenza a rinnegare o a relativizzare fatti storici realmente accaduti, ma anche quella di una certa parte politica di discriminare persone con un altro background culturale. «E’ un fatto che i pregiudizi esistono oggi come un tempo, non solo nei confronti della comunità ebraica ma anche in molte altre situazioni e circostanze» ha aggiunto il presidente della Provincia. Un unico appello, dunque, può essere lanciato: «Mai più nazionalismo, mai più razzismo, mai più persecuzioni!».

 

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