Formazione, la protesta della Cna: «Un'impresa chiedere i contributi»

Per le imprese accedere ai contributi provinciali per la formazione continua è… un’impresa. Lo afferma la CNA-SHV, che propone una semplificazione immediata delle procedure.La Provincia ha messo in campo cospicue risorse con i bandi per la formazione continua e quelli del Fondo Sociale Europeo, strumenti preziosi per consentire alle imprese di riqualificare con assiduità il personale, rendendo più competitive le stesse aziende.

«Purtroppo – rileva Claudio Corrarati, presidente regionale della CNA-SHV – dobbiamo constatare che l’accesso a queste forme di contribuzione rimane difficoltoso per la mole di carte da produrre sia al momento della presentazione, sia in fase di istruttoria, sia in fase di rendicontazione».

La CNA-SHV ribadisce di voler garantire la massima trasparenza perché «la gestione non corretta dei fondi a disposizione creerebbe danni all’intero sistema», però chiede che ci siano «forme semplificate per la presentazione delle domande, l’iter delle stesse e la rendicontazione, senza produrre una mole incredibile di documenti».

«Le attuali procedure – afferma Corrarati – creano costi aggiuntivi tali da distanziare l’opportunità di finanziamento dal soggetto che potrebbe fruirne, ovvero le nostre imprese. Chiediamo da subito che venga applicato il criterio secondo il quale un documento già in possesso della Pubblica amministrazione non debba essere ripresentato. Proponiamo che le associazioni di categoria vengano considerate a tutti gli effetti un filtro valido tra impresa e Pubblica amministrazione, garantendo il regolare svolgimento dell’iter burocratico. Infine auspichiamo che la digitalizzazione non sostituisca la semplificazione, che è ciò che sta accadendo adesso: la documentazione viene inviata in formato digitale, ma si tratta pur sempre dello stesso numero di carte. Vogliamo ricordare che più complicate saranno le procedure, minori saranno le risorse del Fondo Sociale Europeo che verranno sfruttate, visto che i bandi sono partiti con molto ritardo rispetto all’avvio del settennato a causa del pregresso insoluto del settennato precedente».

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