Condivivi: Cibuspay devolve l'1% dei pasti aziendali a progetti sociali

Un progetto di crowdfunding e di comunicazione sociale, che vuole sostenere progettualità virtuose e di impatto sociale sulle comunità raccontandone la storia. Nasce con questi obiettivi Condivivi (http://www.condivivi.org), iniziativa nata dall’incontro tra la Cooperativa Sociale La Rete, che dal 1988 opera a Trento e dintorni per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, e la startup bolzanina Cibuspay, che ha reinventato il modello dei buoni pasto con il principio della mensa diffusa, con importanti vantaggi per aziende, ristoratori, clienti finali.

La mensa aziendale sostiene la solidarietà

L’idea di fondo del progetto Condivivi è semplice: finanziare organizzazioni che creano progetti ad alto impatto sociale sul loro territorio grazie al contributo proveniente dall’1% dei pasti aziendali delle realtà aderenti al circuito di mensa diffusa Cibuspay. Il pasto aziendale diventa quindi una risorsa di impatto sociale sul territorio e Condivivi racconterà l’evoluzione dei progetti realizzati grazie all’utilizzo di Cibuspay.

«Abbiamo unito l’esperienza della Rete nei progetti d’impatto sociale e dialogo con il territorio all’idea innovativa di una startup che con il suo modello sta rivoluzionando il mondo dei buoni pasto per generale impatto sul territorio – spiega Mauro Tommasini, direttore dalla Cooperativa La Rete -.  Sarà possibile farlo grazie alla volontà di Cibuspay di redistribuire risorse su progettualità che abbiano un impatto concreto sui territori delle aziende aderenti al loro circuito e che noi come Rete racconteremo su Condivivi, che sarà un vero e proprio strumento di crowdfunding che trasforma il pasto aziendale in uno strumento di condivisione, socialità e solidarietà».

«Siamo convinti che un’impresa debba sempre avere un rapporto con il territorio in cui opera e redistribuire parte di quanto ricevuto – spiega Davide Baio, co-founder della startup Cibuspay -. Rispetto ai tradizionali buoni pasto il nostro modello offre già notevoli vantaggi a tutti gli attori coinvolti, imprese, ristoratori e lavoratori, ma volevamo qualcosa di più. L’incontro con la Rete ci ha fatto pensare ad un’evoluzione in senso “sociale” del buono pasto. Devolvendo l’1% di ogni pasto pagato tramite la nostra app di fatto consentiamo all’azienda e al lavoratore di finanziare a costo zero progettualità che migliorano la comunità in cui vivono, che impattano le vite dei propri amici, i propri figli, oltre ad offrire un servizio di responsabilità sociale d’impresa per l’azienda».

La presentazione di Condivivi

 

Si parte con l’agricoltura sociale inclusiva

La prima sperimentazione avverrà per il progetto Tutti Nello Stesso Campo, iniziativa di agricoltura sociale inclusiva che la Cooperativa La Rete ha avviato in Valsugana, a Saregnano, ma l’obiettivo è di estendere Condivivi su tutti i territori in cui è presente Cibuspay.

«L’iniziativa Condivivi nasce da una nostra idea e per tali ragioni partiamo con un nostro progetto per quanto riguarda l’ambito della provincia di Trento – continua Tommasini – ma l’obiettivo è di individuare organizzazioni e progettualità da sostenere in ogni provincia in cui è presente Cibuspay proprio perché vogliamo estendere questa opportunità generativa a tutte quelle iniziative che possono portare valore sociale sui territori».

Il prossimo step prevede la costituzione di un comitato scientifico, che avrà il compito di valutare la qualità e l’impatto sociale dei progetti che le organizzazioni territoriali potranno proporre su condivivi.org. e di aumentare la rete delle aziende e ristoranti aderenti a Cibuspay.

«Va da sé che aumentando il numero degli aderenti al circuito potremmo destinare maggiori somme a sostegno delle progettualità e individuare anche più organizzazioni da  finanziare» conclude Baio.

La rete Cibuspay

Ad oggi hanno adottato il sistema Cibuspay oltre 50 aziende e più di 200 ristoratori, con oltre mille utenti registrati, prevalentemente nell’area del Triveneto.

Notevoli i vantaggi per tutti gli attori in campo. Per l’azienda l’importo speso è totalmente deducibile e detraibile e la digitalizzazione del processo permette un notevole risparmio di tempo nella gestione del processo. I ristoratori invece ricevono automaticamente l’importo ogni settimana, senza inoltrare richiesta di rimborso e godono dell’Iva agevolata al 4% e di un’unica commissione fissa del 10% calcolata sul transato, contro punte del 20-25% dei tradizionali buoni pasto.

Il vantaggio fiscale c’è anche per i lavoratori: l’importo caricato dall’azienda sul loro profilo Cibuspay, infatti, non va a concorrere alla formazione del reddito e quindi non è tassato. Il buono pasto, invece, non è interamente deducibile perché sul valore che supera una certa soglia (4 euro per il ticket cartaceo, 8 euro per quello elettronico) vanno calcolate le aliquote Inps e Irpef.

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