Case cantoniere, 15 su 24 andranno a Comuni e privati

Dopo l’accordo siglato il 14 giugno scorso con Agenzia del demanio e Anas riguardante il passaggio di 24 case cantoniere alla Provincia, nuovo passo in avanti per l’utilizzo concreto delle strutture. «Il Servizio strade – spiega l’assessore Florian Mussner – ha completato la propria procedura di valutazione, indicando quali case cantoniere dovranno essere mantenute a loro disposizione per consentire di svolgere al meglio le attività di manutenzione della rete viaria altoatesina». Si tratta di tre delle quattro case cantoniere situate a Stelvio, più quelle di Bronzolo, Campo di Trens, Novacella, Dobbiaco, Senale – San Felice e San Lorenzo di Sebato. Le rimanenti 15, dislocate a Prato Isarco, Campodazzo, Cornedo all’Isarco, Fortezza, Stelvio (1), Trafoi, Caldaro (2), San Leonardo in Passiria (2), Montagna, Rio Pusteria, San Lorenzo di Sebato (1), Monguelfo e Renon passeranno ora all’ufficio provinciale patrimonio che valuterà il da farsi.

Una vicenda che nasce nel 1998

«In caso di necessità – precisa Mussner – le strutture potranno essere messe a disposizione di istituzioni pubbliche come ad esempio i comuni o l’Istituto per l’edilizia sociale. Se non venisse riscontrata un’effettiva rilevanza di pubblica utilità, potranno farsi avanti anche i privati». La questione relativa alle case cantoniere ha una storia piuttosto lunga, e nasce nel 1998, quando la Provincia acquisì dallo Stato le competenze su tutta la rete delle strade statali presenti sul territorio altoatesino. Nella relativa norma di attuazione era previsto che l’Anas consegnasse all’amministrazione anche i cosiddetti beni strumentali: si tratta di 41 infrastrutture, tra cui molte case cantoniere, il cui iter burocratico non si era mai concluso e che negli ultimi mesi ha vissuto una decisiva accelerazione.

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