Alto Adige: novità nel finanziamento alla prima infanzia

L’assessora alla famiglia Waltraud Deeg ha presentato il nuovo modello di finanziamento dell’assistenza alla prima infanzia. Una parte del testo è stata approvata, mentre sugli asili nido la discussione rimane aperta.  Si propone una novità nel calcolo delle tariffe: da base giornaliera a base oraria.

«L’aumento delle tariffe per l’assistenza alla prima infanzia non è mai stato in discussione, le modifiche riguardano solo l’armonizzazione del sistema di calcolo su base oraria», spiega il presidente Arno Kompatscher a proposito del modello di finanziamento dell’assistenza alla prima infanzia presentato dall’assessora alla famiglia Waltraud Deeg.

«La polemica sul raddoppio delle tariffe degli asili nido si risolverà in un bicchier d’acqua», ha spiegato Kompatscher. Infatti la novità principale del nuovo modello di finanziamento alla prima infanzia, già discusso con cooperative, Consorzio dei Comuni e Consulta per la famiglia, è l’armonizzazione del sistema di calcolo delle tariffe, per cui si propone di farlo passare da una base giornaliera a una base oraria. Questo, però, solo per quanto riguarda le microstrutture aziendali e le Tagesmütter, in quanto sugli asili nido la discussione rimane aperta.

«Sia i comuni che i gestori delle strutture – ha spiegato Kompatscher – hanno sollevato dubbi sull’effettiva funzionalità di un sistema basato su una tariffa oraria. Ne abbiamo preso atto e abbiamo dunque deciso di approfondire la questione discutendola nuovamente con le parti interessate prima di tornare in Giunta per l’approvazione definitiva».

Prima infanzia, minimo 12 ore di assistenza

Kompatscher e Deeg sottolineano che «il nuovo modello di finanziamento già prevede un maggiore impegno finanziario da parte della Provincia, allo scopo di sostenere e sviluppare un servizio di assistenza in grado di offrire una maggiore qualità ai bambini e alle famiglie e migliori condizioni di lavoro alle operatrici». Tra le novità previste dal sistema ci sono il minimo di 12 ore di assistenza settimanali per ogni bambino, pensato per garantire la continuità pedagogica, e il co-finanziamento di tutti i servizi da parte di Provincia e Comuni.

L’assessora Deeg sottolinea che «il nostro obiettivo rimane quello di garantire a tutti le possibilità di accesso ad un’offerta di servizi di assistenza che sia unica e di alta qualità. Al centro di tutto devono esserci i bambini e i loro genitori; il miglioramento dell’offerta sia nelle zone urbane che in quelle periferiche consentirà di migliorare la conciliabilità famiglia-lavoro».

Prova dell’attenzione a famiglia e prima infanzia sono gli esempi positivi delle diverse microstrutture aziendali aperte negli ultimi anni e il sempre maggior successo anche nei centri principali dell’Alto Adige del servizio di Tagesmütter, «le cui tariffe sono state dimezzate grazie agli incentivi della Provincia». Per quanto riguarda gli asili nido, attualmente presenti a Bolzano, Laives, Merano e Bressanone, «anche in futuro sono previste forme di sostegno pubblico più sostanziose rispetto alle altre strutture che offrono servizi di assistenza alla prima infanzia», conclude Waltraud Deeg.

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