Alto Adige, export ancora in aumento (+0,4%). E la Brexit si sente

Nel 3° trimestre 2016 le esportazioni altoatesine sono state pari a 1.067,9 milioni di euro. Si registra quindi un aumento dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno passato (variazione tendenziale). La variazione congiunturale, ovvero lo sviluppo nei confronti del 2° trimestre 2016 (caratterizzato dalla stagionalità dei flussi di esportazione), registra invece un calo del 3,9%.

I Paesi europei verso cui si esporta maggiormente rimangono la Germania (34,6%), l’Austria (11,5%) e la Svizzera (6,7%). In tali nazioni fluisce oltre la metà di tutte le esportazioni (52,7%). Al di fuori dell’Europa la quota maggiore delle esportazioni è diretta verso Asia (9,9%) ed America (6,7%) Circa tre quarti delle merci destinate al continente americano sono dirette verso gli Stati Uniti che, con il 5,0% dell’export totale, rappresentano il quarto mercato di sbocco in assoluto per le merci altoatesine. Le esportazioni verso gli stati dell’Unione Europea crescono del 3,6% rispetto al 3° trimestre 2015. Il valore della Germania, mercato più significativo per l’export altoatesino, sale del 2,9%; l’Austria, secondo mercato più importante, registra un incremento molto più netto (+13,8%). Allargando l’analisi agli altri tra i dieci maggiori mercati di sbocco, l’aumento più consistente è quello del Belgio (+50,3%), seguito da Paesi Bassi (+14,9%), Francia (+14,7%) e Spagna (+13,6%); il calo più netto è invece quello del Regno Unito (-31,6%), seguito da quelli di Svezia (-6,9%) ed Ungheria (-6,2%). In termini assoluti, gli aumenti più consistenti sono quelli registrati da Austria (+14,9 milioni di euro), Germania (+10,5 milioni di euro) e Francia (+6,8 milioni di euro), mentre la flessione nettamente più vistosa è quella del Regno Unito (-12,9 milioni di euro).

Sul fronte delle esportazioni verso i paesi extra-UE si registra invece un calo (-6,6%). Cala sensibilmente l’export verso i paesi europei non UE (-13,5%): in particolare crolla l’export verso la Russia (-87,1%, pari a -24,8 milioni di euro), mentre aumenta quello verso la Svizzera (+9,7%, pari a +6,3 milioni di euro). Le esportazioni verso i paesi extraeuropei calano, ma in maniera meno netta (-2,8%): in particolare si evidenzia un crollo delle esportazioni verso l’Africa (-30,2%) mentre diminuisce leggermente il volume delle merci dirette verso l’Asia (-1,2%) ed aumenta di poco quello verso l’America (+1,9%). La maggiore quota di esportazione è ascrivibile ai Prodotti alimentari, bevande e tabacco, con il 19,8% sul totale, seguiti da Macchinari ed apparecchi non classificati altrove (17,7%), da Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (14,0%) e da Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (10,7%). I tre settori principali evidenziano un netto aumento. In dettaglio: Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+12,2%, pari +16,3 milioni di euro), Macchinari e apparecchi n.c.a. (+11,2%, pari a +19,0 milioni di euro), Prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,6%, pari +18,6 milioni di euro). All’interno dei dieci settori principali, consistenti sono invece i cali per Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-23,6%, pari a -10,3 milioni di euro), Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-23,5%, pari a -15,5 milioni di euro), Mezzi di trasporto (-16,4%, pari a -21,6 milioni di euro) e Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (-8,7%, pari a -10,9 milioni di euro).

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