Alternanza scuola-lavoro, la proposta Cna: «Abbinare ogni classe ad un'azienda»

L’Alto Adige, esempio per tutta l’Italia anche nella realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro? Secondo la Cna-Shv (Unione Provinciale degli Artigiani e delle Piccole Imprese dell’Alto Adige) si tratta di un modello con grandi opportunità che, però, ad oggi trova dei problemi di concreta attuazione. Ora lancia una proposta per l’Alto Adige : «La provincia di Bolzano –  commenta Claudio Corrarati, presidente della Cna-Shv Alto Adige-Südtirol – può diventare virtuosa anche in questo campo con una sperimentazione pilota per tutta Italia, collegando ogni classe ad un’azienda».

Dal prossimo anno scolastico l’alternanza scuola-lavoro sarà un obbligo per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle superiori, ovvero un milione e mezzo di giovani in tutta Italia. Si tratta di almeno 200 ore da passare in un’azienda o in uno studio professionale per stabilire un primo contatto con il mondo del lavoro e facilitare il futuro inserimento. Per potenziare il progetto, partito nel 2003 e poi esteso progressivamente, il prossimo anno sono stati stanziati 140 milioni di euro aggiuntivi. L’obbligo per tutti gli studenti degli ultimi tre anni ha reso ancora più complicato trovare progetti di alternanza seri e utili. «Più volte Cna-Shv – prosegue il presidente Corrarati –  ha ribadito come sia necessario non solo annunciare la necessità di migliorare l’alternanza scuola-lavoro, ma come sia di fatto necessario mettere in campo dei veri progetti».

«Ogni classe abbinata a un’azienda»

Ed ecco allora che Cna-Shv lancia un’importante sfida: «Colleghiamo – propone Corrarati – un’azienda o più aziende ad una classe di un istituto e mettiamole nelle condizioni di condividere un programma scolastico ed un programma aziendale di lavori. In pratica, per un anno l’azienda ha nel suo organico anche una classe scolastica con cui condividere alcuni programmi di lavoro. Nello stesso tempo, la classe avrà nel suo programma didattico la condivisone del piano programmatico della ditta. In questo modo si svilupperà uno stretto legame tra azienda e classe, favorendo anche il lavoro in team. Sarebbe una sperimentazione pilota in Italia, in grado di portare l’Alto Adige a diventare virtuoso anche in questo campo, ripercorrendo la strada dell’eccellenza che ha già nell’apprendistato».

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