L'Alto Adige che alza il gomito: preoccupa il consumo di alcol

L’Osservatorio per la salute ha pubblicato nei giorni scorsi i dati della rilevazione PASSI (testo completo) sugli stili di vita della popolazione altoatesina nel periodo 2014-17 nella quale vengono riportati, in particolare, i dati riguardanti attività fisica, alimentazione, al fumo di sigaretta e consumo di alcol. «Quello che emerge – afferma Carla Melani, coordinatrice dell’Osservatorio per la salute – è un quadro complessivamente positivo degli stili di vita adottati dalla popolazione altoatesina». In merito all’attività fisica il 49,9% degli altoatesini pratica sport raggiungendo i livelli raccomandati di attività fisica, oppure svolgono un’attività lavorativa che richiede un importante sforzo fisico. L’OMS raccomanda per gli adulti almeno 150 minuti alla settimana di attività moderata o 75 di attività vigorosa intensa o una combinazione equivalente delle due. La percentuale sale addirittura all’88,3% includendo anche chi svolge ogni tanto qualche attività fisica. Tra gli uomini il 52% fa sport con continuità e il 37,9% di tanto in tanto. Per le donne le percentuali sono simili, rispettivamente 47,5% e 39,1%. La quota più elevata di praticanti si riscontra tra i 25 e i 34 anni con il 55,9% delle persone che fanno sport regolarmente.

Per quanto riguarda il sovrappeso, la popolazione altoatesina si colloca agli ultimi posti di questa classifica che va però letta al contrario. 1 adulto ogni 4 è in sovrappeso, mentre meno di 1 ogni 10 è obeso. Complessivamente, il 32,8% degli altoatesini di età 18-69 anni è in eccesso ponderale, la condizione è più diffusa tra gli uomini (41,6%) rispetto alle donne (24%), nonchè nella fascia di età 50-69 anni, dove 1 ogni 3 è in sovrappeso e 1 ogni 10 è obeso. Obesità e sovrappeso risultano presenti in più della metà degli altoatesini con basso livello di istruzione scolastica (55,8%) rispetto al 29,1% dei laureati. In Italia, più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre 1 persona su 10 è obesa. Le differenze sul territorio confermano un gap Nord-Sud in cui le Regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese e in sovrappeso rispetto a quelle settentrionali. I tabagisti rappresentano in provincia di Bolzano il 22,2% della popolazione adulta 18-69 anni. Il loro numero si è ridotto del 9,4% negli ultimi 10 anni, passando dal 30,7% del 2008 al 21,3% del 2017. Sta calando soprattutto la quota di uomini fumatori (26,5%), avvicinandosi sempre più a quella delle donne (20,3%). In particolare, tra i maschi la quota più elevata si raggiunge tra 25 e 34 anni e si attesta al 32,8%, mentre tra le donne si raggiunge tra i 18 e i 24 anni (26,4%). Il consumo medio giornaliero è di 12 sigarette, ma 1 fumatore su 5 ne consuma più di un pacchetto e rientra tra i forti fumatori. Sono in testa a questa classifica le regioni del Centro-Sud, come Umbria, Abruzzo, Lazio e Sicilia.

Il problema è l’alcol

Diversa la situazione per quanto riguarda il consumo di alcol che in Alto Adige, come di consueto, si colloca ai vertici a livello nazionale. Preoccupante il numero di altoatesini che assumono alcol, pur avendo una controindicazione assoluta come i pazienti con malattie del fegato tra i quali 9 persone su 14 bevono alcol e di questi 4 hanno un consumo a maggiore rischio per la salute. Mentre il fenomeno del consumo binge, ossia l’assunzione di molto alcol al di fuori dei pasti e in breve arco di tempo, è particolarmente diffuso tra i giovani, sono gli ultra 49enni ad avere il numero maggiore di consumatori di alcol durante i pasti. I bevitori binge (30,1%) sono due volte più frequenti delle bevitrici binge (13,0%). Nel 2017 si osserva un lieve calo della quota di bevitori binge rispetto all’anno precedente (22,%), tuttavia è in aumento il consumo di alcol al di fuori dei pasti, passando dal 26,3% nel 2014 al 30,5% nel 2017. A livello geografico questo fenomeno è più diffuso nelle regioni del Nord-Est, in particolare nella nostra provincia con il valore più elevato, seguito dal Molise, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna.

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