A22, meno incidenti. Ma i camionisti chiedono l'abolizione del divieto di sorpasso

Due camionisti su tre vorrebbero toglierlo. Ma il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti sull’Autobrennero, divieto quasi totale (0-22), scattato il primo agosto del 2017, sembra dare i suoi frutti. Nei primi 5 mesi del 2018, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, A22 ha registrato un aumento del  traffico dei mezzi pesanti 6,92%. Il tasso di incidentalità che include il coinvolgimento di veicoli aventi massa inferiore a 7,5 t sull’A22 è sceso da 61,42 nel 2006 (quando il divieto di sorpasso per i veicoli aventi massa superiore a 7,5 t vigeva solo sul tratto Brennero-Ala, dalle 6 alle 22) a 37,89 nel 2017, anno in cui il primo di agosto è entrato in vigore l’estensione del divieto di sorpasso per i mezzi pesanti dalle 0 alle 22 su tutto l’asse autostradale.

«Molte le misure infrastrutturali attuate a beneficio della sicurezza degli autotrasportatori alla guida – ha dichiarato Carlo Costa, direttore tecnico generale dell’A22 – tra cui ricordo l’allargamento della corsia di emergenza da 2,50 m a 3,50 m tra Egna e Verona nord e l’aumento della lunghezza e larghezza delle piste di accelerazione e decelerazione lungo l’asse. Grande importanza è stata inoltre riservata alla sicurezza dei conducenti dei mezzi pesanti nei momenti di riposo, aumentando il numero degli stalli a loro disposizione – ad oggi 1245 – e predisponendo una maggiore illuminazione nelle aree di sosta dedicate. Alcune di esse, inoltre, dispongono di un sistema di videosorveglianza attivo 24h/24 che trasmette le immagini alle centrali di controllo, che sono così in grado di coadiuvare da remoto l’efficacia degli ulteriori sistemi antintrusione composti da muretti, recinzioni metalliche e colonnine a raggi infrarossi».

Ma per la Fita Cna, sedutasi al tavolo con i vertici auostradali, il divieto non funziona. Piero Cavallaro, referente regionale, ne ha chiesto l’abolizione. Fra i desiderata dei camionisti anche maggiori stalli, con alcuni dedicati al trasporto di merci pericolose, e in generale il potenziamento delle aree di sosta.

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