Traforo dello Stelvio, Maroni vuole farci passare le auto

Un traforo sotto lo Stelvio che unisca Lombardia e Alto Adige. L’accordo per uno studio di fattibilità è cosa nota. Quel che non è noto è che la Lombardia e Roberto Maroni lo vogliono stradale. A metterlo nero su bianco una delibera di giunta di Regione Lombardia resa pubblica in Alto Adige da un’interrogazione del gruppo consiliare dei Verdi in Provincia.

Traforo dello Stelvio, la delibera lombarda

E cosa dice la delibera licenziata all’unanimità lo scorso 28 gennaio dalla giunta regionale? “Di conferire a Infrastrutture Lombarde S.p.A. l’incarico per la redazione di uno Studio di fattibilità del traforo dello Stelvio, in attuazione di quanto convenuto nel Protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’area dello Stelvio sottoscritto 27 luglio 2015 da Regione Lombardia e Provincia Autonoma di Bolzano”. Nello studio di prefattibilità, si legge poi nel documento “le macroalternative dovranno essere individuate considerando soluzioni afferenti sia la modalità ferroviaria sia quella viabilistica“.

Traforo dello Stelvio, l’interrogazione dei Verdi

E qui sta il punto. Si era sempre pensato, sul fronte altoatesino, a un tunnel ferroviario. Questo rientra pienamente nelle linee di sviluppo ferroviario (tra cui il treno delle Dolomiti – vedi tracciato) sempre promosse dal presidente Kompatscher. “La Lombardia invece non considera solo la ferrovia, ma anche la strada e anzi, da nostre informazioni, risulta che il tunnel stradale sia l’opzione su cui spingono gli operatori turistici di Livigno, molto ascoltati dalla Giunta Maroni”, scrivono in una interrogazione al presidente della giunta Arno Kompatscher Riccardo Dello Sbarba e Brigitte Foppa, rappresentanti dei Verdi in Consiglio Provinciale.

Traforo dello Stelvio, un mare di auto in Venosta?

L’entusiasmo tra Bormio e Livigno è confermato da un’incontro tenutosi al Rotay Club di Bormio proprio con il governatore Maroni, di cui riporta notizia il Giorno di Sondrio. Un tunnel stradale romperebbe, secondo gli operatori turistici, l’isolamento invernale dovuta alla chiusura del secondo passo stradale più alto d’Europa (2.770 metri), collegando la zona con la Venosta e quindi l’Austria. Per realizzarlo Maroni ha evocato l’utilizzo di fondi provenienti dal progetto europeo Eusalp. Ma vi immaginate Trafoi, Prato allo Stelvio e la Venosta caricati del traffico di una nuova arteria di collegamento? Molto diverso lo scenario se si trattasse di collegare la ferrovia dalla Venosta a Tirano, replicando a ovest quello che avverrebbe ad est con la Ferrovia delle Dolomiti. Una prospettiva turistica affascinante e sostenibile.

Traforo dello Stelvio: lo studio di fattibilità lo paga l’Alto Adige

“Anche nel piano per le infrastrutture di mobilità attualmente in discussione nella Regione Lombardia il collegamento verso la Venosta e sotto lo Stelvio è indicato come stradale – continuano Dello Sbarba e Foppa -. Considerato dunque che la Regione Lombardia ha affidato a Infrastrutture Lombarde Spa un incarico (pagato tra l’altro col denaro della Provincia di Bolzano) che prevede anche la valutazione di un’ipotesi progettuale di tunnel stradale sotto lo Stelvio”. Lo studio verrà pagato con quasi 2 milioni di euro derivanti dal fondo Comuni confinanti finanziato dall’Alto Adige. Di qui la richiesta dei Verdi a Kompatscher: l’Alto Adige è favorevole o contrario a una ipotesi di traforo stradale?

foto tratta da Sentres.com

(lu.b.)

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