Scuole alberghiere, tre diplomati su quattro rimangono nel settore

Da studenti a camerieri e chef in hotel e ristoranti: in Alto Adige quasi il 74% dei diplomati delle scuole alberghiere operano nel settore alberghiero e della ristorazione. L’Ire, Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, nel 2012 ha intervistato 200 diplomati in merito ai vantaggi e agli svantaggi del lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione. Gli stessi, intervistati a distanza di cinque anni nell’estate 2017, si sono dichiarati molto soddisfatti della propria formazione e ripercorrerebbero la stessa strada ma riconoscono tutti gli aspetti, positivi e negativi, che caratterizzano il loro lavoro: le opportunità professionali, le condizioni di lavoro e le possibilità di guadagnare e crescere sono buone ma la grande sfida legata agli orari e alla conciliazione con la propria vita privata resta.

Gli aspetti positivi del settore

I diplomati giudicano positivamente quasi tutti gli aspetti lavorativi che sono stati analizzati. Quelli più apprezzati sono le opportunità che si aprono a livello internazionale, la buona raggiungibilità e vicinanza della sede lavorativa, la sicurezza del posto di lavoro, le possibilità di sviluppo personale e la retribuzione percepita. Valutato in maniera positiva è anche l’apprezzamento da parte dell’ospite: i diplomati si dicono contenti di poter instaurare contatti con le persone, trovando i settori alberghieri e della ristorazione attività molto barie ed entusiasmanti.

Critiche e svantaggi

È decisamente negativo il giudizio sulle condizioni degli orari di lavoro troppo lunghi o del lavoro nei fine settimana e nei giorni festivi. Gli intervistati indicano inoltre come grande svantaggio lo stress psicologico e la fatica fisica e la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro.

Georg Lun, Manfred Pinzger, Michl Ebner, Alfred Aberer

Georg Lun, Manfred Pinzger, Michl Ebner, Alfred Aberer

Formazione e nuovi obiettivi

L’Alto Adige propone un’ampia offerta formativa per i vari profili professionali del settore alberghiero e della ristorazione. I mestieri del cuoco e del cameriere possono essere appresi nelle scuole professionali sia attraverso la formazione duale sia attraverso la formazione a tempo pieno. Il percorso di cinque anni proposto dalla scuola alberghiera termina invece con la maturità e trasmette, oltre a una formazione di base specifica per il settore, anche una vasta cultura generale.

Nel complesso, i risultati delle interviste dell’Ire hanno evidenziato un sistemo formativo di alta qualità e condizioni di lavoro in gran parte molto interessanti. Sono emerse tuttavia anche delle sfide che si dovranno affrontare per poter garantire un lavoro sempre più attrattivo e vicino alle esigenze di ciascuno. «La formazione alberghiera nella nostra provincia è eccellente. Modelli innovativi di orari di lavoro (come il job sharing) e offerte interessanti per chi ha figli renderebbero i posti di lavoro nel settore più attraenti» ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner. Il presidente dell’Associazione Albergatori e Pubblici Esercenti (Hgv), Manfred Pinzger, ha aggiunto: «Lo studio della Camera di commercio ci fornisce molte informazioni sulla formazione alberghiera. Ci fa molto piacere vedere che ben tre quarti dei ragazzi diplomati presso scuole alberghiere sono ancora nel settore dopo cinque anni dal diploma. L’Hgv è consapevole che occorrono nuovi progetti e modelli di lavoro per poter conciliare meglio lavoro e vita privata o lavoro e famiglia. Affiancheremo i nostri iscritti sensibilizzandoli anche con varie manifestazioni e corsi di aggiornamento».

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