Sasso Nero: ecco il rifugio certificato CasaClima

Confortevole, dal design moderno, provvisto anche di docce. Sono elementi niente affatto scontati sopra i tremila metri di altezza. E invece il nuovo rifugio al Sasso Nero (ex Vittorio Veneto) in Valle Aurina, alla forcella di Riotorbo, ad un’altitudine di circa 3.030 metri vicino alla frontiera con l’Austria sembra quasi un design-hotel. Con tanto di certificazione CasaClima. L’edificio di sei piani, costruito nell’arco di 8 mesi, sotto la guida della Ripartizione infrastrutture e servizi tecnici della Provincia, si sviluppa verticalmente in una punta affusolata la cui forza iconica guida gli alpinisti da ogni direzione.

Sasso Nero. la descrizione del rifugio

Nell’interrato si trova uno spazio per asciugare vestiti ed attrezzature, i servizi sanitari e locali accessori come depositi, officina e locali tecnici. Ai piani superiori sono collocate le stanze rivolte in ogni direzione a 360° nelle quali possono essere ospitate 50 persone. Nel sottotetto sono disposti gli alloggiamenti per il gestore ed il personale. Il bivacco invernale con 12 cuccette è integrato al primo piano dell’edificio ed è raggiungibile anche dall’esterno attraverso una scala. L’intera struttura è realizzata in pannelli prefabbricati con tavole incrociate di abete rosso e gli interni sono eseguiti in larice non trattato. Anche i mobili per la Stube, il bancone, l’ingresso, i dormitori sono realizzati in legno naturale. La facciata esterna è rivestita in rame. L’intera superficie inclinata del tetto verso sud-ovest è coperta da pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

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«Anche grazie alla sua struttura molto particolare il nuovo rifugio ha conservato il suo carattere ed ora offre protezione e ristoro agli appassionati della montagna. Vorrei inoltre esprimere il mio ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito, in condizioni particolarmente difficili, alla realizzazione di quest’opera che è un vero e proprio esempio tangibile dell’ospitalità della nostra terra» ha affermato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, nel corso della cerimonia d’inaugurazione sabato 28 luglio.  Il nuovo rifugio, definito recentemente dall’assessore all’edilizia e patrimonio, Christian Tommasini «un esempio riuscito di connubio tra architettura di pregio e rispetto per l’ambiente alpino», è stato costruito in soli otto mesi nello standard CasaClima per un importo di 2,97 milioni di euro.

Sasso Nero, la storia del rifugio

Il rifugio originariamente è stato costruito dalla sezione di Lipsia del Club Alpino Austro-Tedesco (DÖAV) ed inaugurato nel 1895. Dopo la prima guerra mondiale la struttura è stata espropriata dallo Stato italiano ed ha avuto anche un utilizzo militare. Il rifugio è stato quindi denominato “Vittorio Veneto al Sasso Nero” e dedicato alla sezione di Vittorio Veneto del CAI. A causa delle cattive condizioni la struttura è stata demolita nel 2016 e ricostruita un centinaio di metri al di sopra del sito precedente.

 

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