Rifugi alpini, stagione al via: a luglio riapre anche il Sasso Nero

Con l’arrivo dell’estate parte anche la stagione delle escursioni in alta quota, e di conseguenza riaprono i rifugi alpini. Sono 90, in totale, le strutture presenti in Alto Adige (quasi tutte hanno aperto i battenti in giugno), e 26 di queste sono di proprieta della Provincia: dal rifugio Porro, a quota 2.420 metri, sino al rifugio Ponte di ghiaccio, riaperto dopo la ricostruzione nel 2017. A partire dalle prossime settimane, inoltre, la lista dovrebbe arricchirsi con la riapertura del rifugio presso il Sasso Nero, la cui inaugurazione è in programma il 21 luglio. L’avvio della stagione dei rifugi ha rappresentato l’occasione per fare il punto della situazione durante la seduta di oggi (26 giugno) della Giunta provinciale. Il passaggio delle strutture dallo Stato alla Provincia è datato 1999, parte dei rifugi si trovavano in un cattivo stato di manutenzione, e tra i problemi incontrati (e risolti) vi sono state le questioni legate alle concessioni e ai bandi per la gestione.

«Nel 2014 abbiamo avviato un programma di investimenti che prevede ogni anno uno stanziamento di 550.000 euro per la manutenzione – ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher – nel frattempo abbiamo allacciato il 95% dei rifugi alla rete a banda larga grazie ai collegamenti satellitari che consentono di avere connessioni internet ad alta velocità, senza contare la messa a disposizione di un servizio di reperibilità tecnica in aiuto dei gestori. I rifugi alpini sono uno dei biglietti da visita del territorio, ma devono mantenere la loro anima, senza trasformarsi in alberghi». Il programma di interventi prevede l’esecuzione di lavori urgenti, entro il 2021, per una somma pari a circa 10 milioni di euro, da svolgersi secondo una lista di priorità elaborata dalla Ripartizione amministrazione del patrimonio nell’ambito di una commissione paritetica con rappresentanti di CAI (Club Alpino Italiano) e AVS (Alpenverein Südtirol).

«Eseguire lavori di manutenzione e costruzione in alta quota rappresenta una sfida particolarmente complessa – ha aggiunto Kompatscher – in maniera particolare per la pubblica amministrazione che deve fare i conti con determinate procedure». In alta montagna, infatti, i lavori devono essere concentrati in pochi mesi, e ciò comporta un iter particolare e non sempre facile da seguire. Attualmente sono in fase di elaborazione le concessioni edilizie per i lavori che hanno la massima priorità: si tratta di quelli in programma ai rifugi Cima Libera, Gino Biasi al Bicchiere, Vedretta Pendente, Giogo Lungo, Zsigmondy Comici, Vicenza, Plan, Città di Milano e Nino Corsi. Nel 2019 sarà il turno della lista di priorità numero 2. L’elenco completo dei 26 rifugi alpini di proprietà provinciale, con la relativa mappa, è a disposizione sul portale web della Provincia nella sezione dedicata ai rifugi alpini

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