Ricerca: 1,2 milioni di euro per la mobilità internazionale dei «cervelli»

Via libera della Giunta provinciale a due misure a sostegno della mobilità internazionale dei ricercatori: la prima misura è la riedizione del bando di concorso promosso dall’Ufficio ricerca scientifica. Il bando è pensato per incentivare sia la mobilità in uscita, supportando giovani ricercatori altoatesini intenzionati a svolgere attività scientifica all’estero, ma anche quella in entrata, sostenendo chi studia all’estero e si vuole trasferire per un periodo determinato in un ente della provincia di Bolzano. L’edizione 2018 aveva finanziato 6 progetti di ricerca con 880.000 euro. Quest’anno il budget è stato innalzato a 1,2 milioni di euro (2019-2021) a sostegno di progetti di durata da 6 a 24 mesi, con un incremento del 36% delle risorse dedicate. Le domande possono essere presentate dal momento della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale e fino al 30 settembre 2019. I progetti e i candidati migliori saranno valutati da un comitato tecnico e sarà stilata una graduatoria di merito. «La ricerca rappresenta lo strumento fondamentale per uno sviluppo sostenibile del territorio. Percorrendo con coerenza questa strada, l’Alto Adige sta assumendo il ruolo di polo scientifico internazionale, anche grazie alla sinergia quotidiana fra settore privato e strutture pubbliche nel campus d’eccellenza del NOI Techpark», sottolinea il presidente della Provincia Arno Kompatscher.

Risorse per scambi di breve durata

A partire da quest’anno mobilità e scambi internazionali sono sostenuti in modo più deciso anche per quanto riguarda i soggiorni di ricerca all’estero di breve durata da parte di ricercatori degli enti altoatesini, come previsto nel programma 2019 per la ricerca e l’innovazioneCon questi contributi si possono sostenere le spese di viaggio e soggiorno – da un minimo di 10 a un massimo di 180 giorni – per recarsi all’estero e acquisire nuove competenze o apprendere l’uso di nuove metodologie e tecnologie. Le domande possono essere presentate tutto l’anno a partire dall’entrata in vigore e fino al 25 novembre 2019. “Questi scambi abilitano la costruzione di una rete scientifica a livello europeo ed extraeuropeo, fondamentale anche per far conoscere all’estero il potenziale di innovazione del nostro territorio” ha chiarito il direttore della Ripartizione innovazione, ricerca e università Vito Zingerle. Maggiori informazioni saranno disponibili sul portale web della Provincia dedicato a innovazione, ricerca e università all’indomani della pubblicazione sul Bollettino ufficiale.

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