Qualità della vita, Bolzano (ancora) in testa

Bolzano (ancora) in testa. Come nel 2017, con lo stesso podio: a seguire Trento e Belluno. Questo quanto decretato della ventesima edizione della ricerca sulla qualità della vita di Italia Oggi-Università la Sapienza. Alcune indicazioni rimangono quindi chiare: per servizi e quant’altro, le città di media dimensione appaiono avvantaggiate, forse più governabili. E a dominare è il NordEst, intervallato da qualche città – non certo metropoli per intenderci, del Centro Italia: nelle prime 35 posizioni della classifica solo Aosta non fa parte del gruppo.

Ecco la chiave di lettura di Italia Oggi. «Nelle prime 40 posizioni, infatti, solo Verona e Padova hanno poco più di 200 mila abitanti, mentre Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forli, Vicenza, Bolzano e Piacenza ne hanno più di 100 mila, tutte le altre 28 città hanno un numero di abitanti inferiore. Questa tendenza è confermata anche dalle (pessime) posizioni di classifica delle città più grandi: Milano è al 55° posto, Torino è al 78°, Roma all’85°, Palermo al 106° e Napoli al 108°. E la più grande di tutte, Roma, segna quest’anno un forte balzo all’indietro, perdendo 18 posizioni rispetto all’anno scorso, mentre le altre sono sostanzialmente stabili.

Dal punto di vista della politica locale, si potrebbe tentare di spiegare questa situazione con una metafora stradale: governare un piccolo centro è come guidare uno scooter in mezzo al traffico, mentre governare una grande città è come guidare un autobus. Nel primo caso c’è la possibilità di adeguarsi rapidamente ai mutati contesti sociali ed economici, si riescono ad affrontare le emergenze e a sfruttare le occasioni che si presentano in tempi relativamente rapidi, e questo alla fine paga anche nei termini di una migliore qualità della vita. Governare i grandi centri è molto più difficile a causa delle lentezze e della pesantezza dell’apparato burocratico e ammnistrativo, che non consentono rapidi cambi di posizione o possibilità di adattamento in tempi rapidi al mutare dei contesti sociali, politici, culturali».

Sono nove le griglie dell’analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base.

 

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