Neuroscienze, nel ricordo di Braitenberg l'Alto Adige «premia» Wulfram Gerstner

Un cervello composto da neuroni in grado di comunicare tra loro attraverso determinati impulsi elettrici, realizzato dai frutti delle ricerche e dallo studio delle reti neuronali stimolate (Spiking Neural Network SNN). Accanto a ciò anche un secondo studio che semplifica grandemente i modelli di reti neuronali finora utilizzati dagli scienziati. È grazie a questo che il neuroscienziato tedesco Wulfram Gernster, della Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL), è stato premiato a Berlino con il Valentino Braitenberg Award 2018 dal direttore della Ripartizione innovazione, ricerca e università della Provincia di Bolzano Vito Zingerle.

Il riconoscimento, intitolato allo scienziato bolzanino, viene conferito ogni due anni nell’ambito della conferenza dal Bernstein Association for Computational Neuroscience, il network internazionale di enti di ricerca nelle neuroscienze computazionali, introdotto dal Ministero tedesco alla Formazione e la Ricerca per promuovere gli studi nel settore. La Provincia di Bolzano è da ormai quattro anni lo sponsor principale dell’evento, riuscendo a mantenere così unito il legame che comprende la terra d’origine che fu di Valentino Braitenberg e il network stesso, gestore del riconoscimento.

«Le neuroscienze rappresentano un importante settore di ricerca. Un ruolo pionieristico in questo campo l’ha avuto l’altoatesino Valentino Braitenberg con le sue ricerche sulla bio-cibernetica dalla quale si sono poi sviluppate la robotica e l’intelligenza artificiale. Il suo contributo alla ricerca internazionale è stato fondamentale anche grazie alla fondazione, nel 1968, del Max Planck Institute per la bio-cibernetica a Tubingen in Germania e per questo a lui è dedicato il premio dell’organizzazione tedesca Bernstein Netzwerk» spiega Zingerle che ha consegnato il premio di 5.000 euro direttamente nelle mani di Wulfram Gerstner.

Alexander Ginestous

 

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