Muro del Brennero, Kompatscher e Weber: «No alle barriere»

«Le barriere non eliminano i problemi, ma li spostano. Siamo per un’Europa senza confini interni, capace di difendere i principi che hanno portato alla nascita della UE». Questa la posizione espressa a proposito del muro del Brennero dal presidente altoatesino Arno Kompatscher e dal capogruppo del Partito popolare europeo Manfred Weber.

Durante l’incontro di oggi 18 aprile a Palazzo Widmann tra il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il capogruppo del Partito popolare europeo Manfred Weber si è parlato di migranti, di controlli ai confini e di politica europea per quanto riguarda la gestione dei profughi.

Muro del Brennero al centro dell’incontro a palazzo Widmann

Kompatscher e Weber hanno ribadito che «il Brennero è il cuore dell’unificazione europea e ha un valore storico inestimabile per l’Alto Adige. Dopo la prima guerra mondiale è stato simbolo di divisione, con l’introduzione di Schengen è invece diventato simbolo di abbattimento dei confini e delle barriere». Kompatscher, inoltre, ha spiegato che «pur comprendendo  gli sforzi che l’Austria ha fatto per dare accoglienza a tantissimi migranti, riteniamo che la possibilità di ripristinare i controlli in un luogo che tocca così da vicino la sensibilità di tutti noi rappresenti un passo indietro rispetto alla storia».
In attesa di capire qualcosa di più a proposito dei controlli che dovrebbero essere effettuati da parte della polizia austriaca e su quali impatti potranno avere sulla libera circolazione di persone e merci, Arno Kompatscher ha confermato che «l’unico modo per affrontare e risolvere la questione di profughi e migranti non è quello di creare barriere, ma mettere in piedi un sistema europeo basato sulla solidarietà reciproca».

«Occorre una soluzione che parta da Bruxelles – ha sottolineato Manfred Weber – che coinvolga tutti gli stati membri e sia in grado di intervenire alla radice del problema». Per quanto riguarda invece i problemi che potrebbero crearsi al Brennero, Kompatscher ha ribadito che «continueremo a fare pressioni su Roma affinché proceda con la registrazione dei richiedenti asilo negli hotspot presenti sul territorio e li inserisca nel sistema di riparto nazionale tra tutte le Regioni. Noi, ovviamente, restiamo pronti a fare la nostra parte e ci stiamo preparando ad affrontare ogni tipo di situazione».

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