Sanità, i medici potranno dividersi tra ospedale e ricerca

È stato sottoscritto oggi, 17 novembre, dal presidente della Provincia, Arno Kompatscher, dal direttore dell’Eurac, Stephan Ortner, e dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Thomas Schael, un accordo di cooperazione tra l’Azienda sanitaria e l’Eurac Research. L’accordo consente ai medici ed ai ricercatori sia di svolgere il proprio lavoro presso l’ospedale che di fare ricerca presso il Centro di biomedicina e l’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac. Il cosiddetto modello di job-sharing renderà possibile, ad esempio, che un medico svolga il 60% del proprio incarico presso l’ospedale ed il 40% in uno dei due istituti dell’Eurac. Sinora i contratti di lavoro dell’Azienda sanitaria non prevedevano questa possibilità.

«Medici, un accordo vantaggioso»

«Questo accordo è vantaggioso sia per l’Azienda sanitaria che per l’Eurac – ha dichiarato Kompatscher – si tratta di un importante passo in avanti per rafforzare il ruolo dell’Alto Adige nel campo della ricerca». Analoghe considerazioni sono state fatte anche da parte del presidente dell’Eurac, Roland Psenner, secondo il quale «grazie a questo accordo per noi sarà più facile attrarre personale qualificato in Alto Adige, visto che i medici ed i ricercatori potranno svolgere anche un’interessante attività di ricerca presso il Centro di biomedicina e l’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac». Entrambe le strutture da anni svolgono una ricerca medica ai massimi livelli.

«Medici, un vantaggio anche per i pazienti»

«Questa collaborazione rappresenta un arricchimento per entrambi i contraenti ed indubbiamente va anche a vantaggio dei pazienti» ha affermato dopo la firma dell’accordo l’assessora provinciale alla salute Martha Stocker. L’opportunità offerta dalla provincia di Bolzano ai medici altamente qualificati di poter svolgere, oltre alla propria attività ospedaliera, anche un lavoro di ricerca renderà indubbiamente più interessante lavorare in Alto Adige. In tal senso si erano espressi spesso anche i medici altoatesini che operano all’estero. L’accordo, che si basa su di una delibera approvata il 5 settembre scorso dall’esecutivo, entra in vigore con la firma odierna. Il testo prevede che l’Azienda sanitariapossa stipulare analoghi accordi anche con altre strutture di ricerca.

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