Le mele trainano frutticoltura e settore agricolo

Il clima di fiducia nell’agricoltura altoatesina rimane positivo e quasi tutte le cooperative considerano soddisfacenti i prezzi erogati alla produzione. Ciò emerge dall’edizione estiva del Barometro dell’economia dell’IRE, Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Il maggiore ottimismo si riscontra nella frutticoltura, grazie agli elevati prezzi di mercato delle mele. Clima positivo anche tra le latterie sociali, mentre nel comparto vitivinicolo si riscontrano giudizi differenti tra le varie cantine. Le cooperative agricole altoatesine restano ottimiste: il 95 percento di esse giudica quanto meno soddisfacenti i prezzi alla produzione e quasi la metà segnala prezzi davvero buoni. Il clima di fiducia si conferma quindi elevato e gli investimenti, soprattutto in fabbricati e macchinari, sono in crescita. Tra i vari comparti dell’agricoltura permangono tuttavia differenze significative.

Nella frutticoltura il clima è molto positivo, nonostante il drastico calo della produzione dello scorso anno causato dalle condizioni climatiche sfavorevoli. La carenza di offerta a livello europeo ha permesso una conclusione anticipata della stagione di commercializzazione e un notevole incremento dei prezzi di mercato. Ad esempio, il prezzo all’ingrosso per la varietà più coltivata, la Golden Delicious, è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno. Di conseguenza, tutte le cooperative considerano adeguati – in due terzi dei casi buoni – i compensi corrisposti ai frutticoltori nel 2018. Per l’anno agricolo 2018/2019 emerge invece qualche preoccupazione, dovuta alla forte crescita della produzione di mele in Europa, in particolare in Polonia. L’incremento di offerta porterà a ribassi di prezzo, ma le cooperative altoatesine non prevedono cali drastici. Inoltre anche in Alto Adige le condizioni climatiche sono state più favorevoli rispetto allo scorso anno, permettendo un consistente aumento della produzione.

Il clima di fiducia è piuttosto buono anche nel settore lattiero-caseario. Le latterie sociali segnalano prezzi di vendita in aumento e fatturati crescenti sia sul mercato locale altoatesino, sia su quello italiano. Crescono però anche i costi, in particolare per i mangimi. I prezzi corrisposti agli allevatori vengono giudicati almeno soddisfacenti dal 96 percento delle latterie. Nel settore vitivinicolo le valutazioni espresse dalle cooperative sono meno uniformi. La maggior parte di esse giudica buoni i prezzi alla produzione corrisposti ai viticoltori, ma vi è anche un quinto delle cantine che li giudica invece insoddisfacenti e segnala fatturati in calo. Le ragioni vanno ricercate soprattutto nelle consistenti perdite di raccolto verificatesi in alcune zone della provincia nel 2017, che hanno causato una produzione vinicola quantitativamente modesta. Vi è comunque ottimismo per quanto riguarda la vendemmia del 2018: la produzione dovrebbe attestarsi sui 350.000 ettolitri, grazie alle buone condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato l’anno in corso.

Il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, pone l’attenzione sulle sfide che l’agricoltura altoatesina si appresta ad affrontare: «La crescente concorrenza impone alle imprese agricole di proseguire sulla strada della qualità, ad esempio puntando ancora più sul biologico. In questa nicchia, dove l’Alto Adige è tra le regioni leader in Europa, ci sono infatti ancora buoni potenziali di crescita».

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