L'Alto Adige che attrae talenti diventa mostra a Milano

Creativo, colorato, interattivo. Così l’Alto Adige si è presentato a Milano, alla Dream Factory Gallery di corso Garibaldi, a un passo dai grattacieli della city e dal cuore della storica Brera. Si è raccontato in modo non convenzionale, lasciando parlare le immagini elaborate dalla fotografa danese Malou Reedorf e le istallazioni realizzate dall’artista israeliana Tarin Gartner, entrambe residenti in Alto Adige. «Talent. Come and take a piece of us» – questo il titolo della mostra che sarà possibile visitare fino all’11 gennaio –  è un ritratto non convenzionale della provincia che cuce il nord con il sud dell’Europa realizzato attraverso i suoi talenti. Sono sempre di più, infatti, gli uomini e le donne che da tutto il mondo scelgono l’Alto Adige come luogo di vita e di lavoro, anche grazie alle straordinarie opportunità lavorative (due dati su tutti: il PIL pro capite vola a 42.500 euro e la disoccupazione è appena del 3,1%).

curatrici_low«Il nostro è un territorio molto conosciuto da un punto di vista turistico, ma c’è tanto altro da scoprire. C’è un ecosistema dell’innovazione sempre più dinamico, anche grazie al NOI Techpark di Bolzano, ci sono imprese affamate di cervelli, c’è un ambiente multiculturale e ospitale pronto a offrire ai più giovani tutti gli stimoli di cui hanno bisogno per realizzare i propri sogni e alle famiglie le condizioni migliori per crescere i propri figli»  ha spiegato Giuseppe Salghetti Drioli di IDM Sudtirol Alto Adige presentando l’iniziativa.

L’esperienza di otto talenti internazionali ora residenti in Alto Adige – Walter Gasparetto, Luisa Marangon, Andrea De Leo, Fjorela Dardha, Ksenia Morozova, Marino Casucci, Mojca Ogris – Schimberg e Chiara Dipasquale – esplode quindi sulle pareti dell’eclettica galleria-lab milanese con due allestimenti. Il collage fotografico realizzato da Malou Reedorf con la tecnica del double exposure descrive il legame più profondo che lega i talenti al territorio in cui abitano mentre al centro della stanza, un’istallazione realizzata con delle tipiche cassette in legno per la frutta, racchiude 200 piccoli doni che gli insider, ovvero gli abitanti dell’Alto Adige, hanno scelto di dedicare agli outsider, ovvero ai visitatori della mostra. Dai tipici grembiuli sudtirolesi alla marmellata fatta in casa: non c’è limite alla creatività. E ogni dono, incartato rigorosamente con carta ottenuta da scarti di mele – a rappresentare l’animo sostenibile del territorio – è accompagnato da una frase. Un consiglio, un’indicazione, un dettaglio che può aiutare il novello esploratore a scoprire qualcosa in più sulla green region d’Italia.

«I talenti protagonisti dell’esposizione sono ragazzi e ragazze desiderosi di trovare piena realizzazione alle proprie ambizioni. Un sogno che in Alto Adige è diventato realtà. Io stessa ho vissuto in diverse parti del mondo – ha confidato la fotografa Malou Reedorf – ma mai mi sono sentita a casa tanto quanto in Alto Adige. Per questo, ogni foto racconta la storia del talento ritratto ma anche un po’ la mia storia, tra paesaggi mozzafiato e affascinanti architetture urbane».

«Il nostro è un progetto artistico che si fa portatore di un messaggio: la bellezza del dialogo, del confronto, dell’abbattere le frontiere. Esattamente ciò che accade in maniera naturale e spontanea in un luogo multiculturale e plurilingue come l’Alto Adige, dove si può parlare indifferentemente l’italiano, il tedesco o l’inglese. E a unire tutte queste esperienze e vissuti è il linguaggio universale e immediato del dono che, siamo convinti, stimolerà ancora di più la curiosità dei visitatori» – ha concluso l’artista Tarin Gartner. Non resta dunque che inseguire l’arte e catturare un pezzo di Alto Adige, nel cuore di Milano.

Silvia Pagliuca

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