Kompatscher, Lampis, Pan: l'innovazione altoatesina in un libro

Nel cuore delle Alpi, in Alto Adige, lì dove cultura latina e tedesca
 si incontrano, sta accadendo qualcosa: centri di ricerca avanzati; un ecosistema fatto di multinazionali tascabili ed eccellenze artigianali; makers e talenti richiamati dall’altissima qualità della vita e dalla multiculturalità tipica delle zone di confine. Un nuovo modello
 di innovazione armonica e doppiamente responsabile: verso l’ambiente
 e verso la società. Un modello che punta alla qualità della ricerca
 e della produzione è il protagonista di «Vertical Innovation. La vera natura dell’innovazione», libro edito da Guerini Next (208 pagine, 18 euro, in libreria dal 12 ottobree negli store online). «Le innovazioni della natura ci dicono qualcosa sulla natura dell’innovazione», scrive Telmo Pievani, filosofo della Biologia nell’introduzione del volume. Insieme a lui, imprenditori, economisti, scienziati riflettono, tra artigianato digitale, Industria 4.0, trasferimento tecnologico e formazione, sulla natura della Vertical Innovation, partendo dal territorio che l’ha generata: l’Alto Adige-Südtirol. Il libro prende spunto dall’omonimo magazine on line «Vertical Innovation» (http://www.verticalinnovation.it), la piattaforma che riunisce e racconta l’ecosistema dell’innovazione sviluppatosi in Alto Adige-Südtirol e le sue partnership con il resto del Paese e dell’Europa. Un progetto editoriale di IDM Alto Adige-Südtirol, agenzia della Camera di Commercio e della Provincia Autonoma di Bolzano, che punta alla costruzione di un dialogo costante tra territori ed eccellenze innovative.

Economia, cultura, natura, società: il mix della Vertical Innovation

Al libro, curato dal giornalista Luca Barbieri e scritto in collaborazione con IDM Alto Adige-Südtirol, partecipano economisti quali Stefano Micelli (autore di Futuro Artigiano) e Giancarlo Corò, entrambi dell’Università Ca’ Foscari. Il primo, insieme a Gianluca Toschi, di Fondazione Nordest, riflette sulle peculiarità dell’artigianato made in Italy capace di conquistare i mercati internazionali grazie a un prodotto «su misura», mentre il secondo, con Giulio Buciuni (Trinity College di Dublino), traccia il ruolo delle città piccole e medie nella nuova geografia dell’innovazione. Marco Bettiol e Eleonora Di Maria (Università di Padova) sono autori invece del capitolo che anticipa una ricerca inedita su come le imprese del Nord Italia stiano applicando Industria 4.0 al loro interno. La voce imprenditoriale di Stefan Pan, vicepresidente nazionale di Confindustria, traccia le peculiarità dell’imprenditoria di montagna: «Le imprese produttive dell’Alto Adige – scrive – sanno bene quanto vale il loro territorio. Chi da sempre è abituato a vivere in montagna sa che le risorse sono scarse e che ciò che è prezioso va utilizzato in maniera sostenibile ed efficiente». Seguono le testimonianze dei professori Alfredo De Massis e di Emanuela Rondi (entrambi Unibz) sulla capacità di innovazione espressa dalle aziende a conduzione familiare; del rettore della Libera Università di Bolzano, Paolo Lugli, che racconta la sua esperienza accademica lungo l’A22, da Modena a Monaco di Baviera; di Dominik Matt, direttore di Fraunhofer Institute Italia, che traccia le caratteristiche di un’attività di Technology Transfer a misura di Pmi; Antonio Lampis, nuovo direttore generale dei Musei del Mibact, che per vent’anni ha coordinato gli sforzi dell’Alto Adige nell’ambito dell’industria culturale e creativa; Hubert Hofer direttore Development di IDM traccia poi i numeri dell’ecosistema innovativo della provincia introducendo un’ampia rassegna di case histories di aziende innovative suddivise per settori. Chiude il volume la «vision» di Arno Kompatscher, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano che presenta al Paese NOI Techpark, nuova casa dell’innovazione italiana al centro dell’Europa. «Il Noi, e con esso l’Alto Adige – scrive il Landeshauptmann – diventerà presto un modello unico a livello europeo: dal punto di vista urbanistico innanzitutto perché, forse per la prima volta, stiamo realizzando un parco tecnologico integrato nel tessuto urbano e aperto alla città, in grado di garantire un continuo interscambio di esperienze e conoscenze con la popolazione diffondendo cultura dell’innovazione; e poi dal punto di vista del modello, perché il nostro territorio non punta ad attrarre investimenti mordi e fuggi in cambio di contributi: cerchiamo partner che condividano con noi valori, strategie, opportunità di crescita che consentano all’Alto Adige di diventare ancora di più un esempio, anche nel campo dell’innovazione».

L’autore

Luca Barbieri, giornalista, esperto di comunicazione e innovazione con una decennale esperienza nel gruppo Rcs, è co-fondatore di Blum – Comunichiamo l’innovazione e Media Accelerator, società editrice di alcune testate online di taglio economico tra cui Alto Adige Innovazione. Per Rcs ha coordinato Corriere Innovazione e curato la collana «Le Guide di Corriere Imprese» dedicate a startup, e-commerce, Pmi innovative e lavori del futuro. Direttore editoriale di Innovation Nation e Vertical Innovation, insegna Linguaggio giornalistico nel corso di laurea in Comunicazione all’Università di Padova.

  1. Barbieri (a cura di), Vertical Innovation. La vera natura dell’innovazione, introduzione di T. Pievani, pp. 208, euro 18,00, ISBN 9788868961633, Guerini Next, Milano.

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