Kompatscher alle imprese: «Sgravi per chi dà parte utili ai dipendenti»

«Abbiamo lavorato per 4 anni mezzo per creare le condizioni ottimali per lo sviluppo dell’Alto Adige, abbiamo messo al riparo le finanze attraverso il patto di garanzia con Roma, e per il futuro vogliamo ancora utilizzare al meglio la nostra autonomia per fare sempre di più della nostra terra una regione modello a livello europeo per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile in tutti gli ambiti, da quello culturale a quello socio-economico». Questo l’auspicio espresso dal presidente Arno Kompatscher durante l’evento conclusivo di legislatura #5Jahre5anni che si è tenuto nel cortile interno di Palazzo Widmann. Secondo il Landeshauptmann, l’Alto Adige può contare su «fantastiche risorse naturali, e cittadini responsabili, e dovrebbe utilizzare ancora meglio la propria funzione di ponte tra nord e sud. In futuro è importante prima di tutto che i cittadini di tutte le generazioni possano fruire delle occasioni offerte dal vivere in questa terra, che oggi ha un livello di occupazione mai raggiunto prima, ma ha ancora persone che faticano a far quadrare i loro bilanci e per questo dobbiamo fare in modo che tutti fruiscano dei benefici della ripresa economica». A questo proposito il presidente ha ipotizzato per il futuro sgravi fiscali per quelle aziende che diano parte degli utili ai loro dipendenti, facendo un appello alle parti sociali «affinché si adoperino per retribuzioni sempre più eque».

Kompatscher, facendo le veci dell’assessora Martha Stocker, assente, ha fatto cenno anche a temi legati a sanità e sociale, sottolineando tra le varie sfide «la riduzione dei tempi di attesa per le visite e nuovi interventi per migliorare la situazione del Pronto soccorso con spazi più ampi e un nuovo sistema di Triage». Per quanto riguarda la carenza di medici, il presidente Kompatscher ha, infine, ricordato che il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha garantito il proprio appoggio al riconoscimento delle specializzazioni dei medici.

Il vicepresidente della giunta, Christian Tommasini, ha, invece, incentrato il proprio intervento su formazione e convivenza tra i gruppi linguistici. «Vogliamo continuare ad impegnarci – ha detto – per un Alto Adige più aperto, plurilingue ed europeo. Lavoriamo perché, con lo sviluppo dell’autonomia, ognuno si senta a casa in questa terra: puntiamo sulla scuola plurilingue, sulla valorizzazione delle culture, su di una sanità efficiente, una casa per tutti ed un lavoro qualificato che consenta ad ognuno di contribuire al benessere e allo sviluppo collettivo». Sempre in tema di formazione, l’assessore alla cultura in lingua tedesca, Philipp Achammer ha sottolineato che l’obiettivo primario resta l’ottenimento della competenza primaria, «In materia di plurilinguismo – ha affermato Achammer – bisogna ancora fare molto sia per migliorare i metodi di insegnamento che per sensibilizzare i cittadini sul fatto che la conoscenza della seconda lingua è una ricchezza».

L’assessora Waltraud Deeg ha ricordato che sostenere le famiglie porta un beneficio all’intera società. «Occorre continuare a lavorare – ha detto – per aumentare l’offerta e la qualità dell’assistenza alla prima infanzia e delle persone anziane e per incrementare i sostegni finanziari diretti alle famiglie, che negli ultimi anni sono stati comunque già raddoppiati». «Noi muoviamo l’Alto Adige deve essere anche in futuro – ha detto, invece, l’assessore Florian Mussner – il motto nel settore mobilità. Il trasporto pubblico va ulteriormente potenziato e deve essere affidabile, economico ed ecologico. La rete stradale va adeguata alle moderne esigenze e ampliata là dove necessario». Per quanto riguarda la “ladinità”, questa per Mussner “non va mantenuta, ma va vissuta”.

In materia di urbanistica, secondo l’assessore Richard Theiner, ora che la nuova legge è entrata in vigore, «è importante elaborare i regolamenti di attuazione in forma partecipata, ed un ruolo importante in questo senso lo avranno i Comuni, perché avranno nuove importanti competenze e responsabilità, per le quali sarà importante formare adeguatamente i responsabili e i dipendenti.  L’obiettivo è portare avanti gli obiettivi della legge: limitare il consumo di suolo e la “svendita” del territorio». Per quanto riguarda, infine, le politiche agrarie, secondo l’assessore Arnold Schuler vanno portate avanti le trattative con l’Unione europea e a livello nazionale «in modo da garantire attenzione al ruolo dell’agricoltura di montagna». Secondo l’assessore, inoltre, per il futuro va protetta la biodiversità, istituito un management dell’acqua e regolamentata la presenza dei grandi predatori nell’ambiente alpino.

Stipendi, l’ok degli imprenditori

«Far partecipare anche le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori al successo delle nostre imprese fa parte da sempre della nostra cultura. Non a caso l’industria è tra i pochi settori economici in cui gli stipendi reali sono sempre aumentati, anche negli anni della crisi». Federico Giudiceandrea, Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, condivide l’obiettivo che la giunta provinciale ha posto oggi tra le priorità per il futuro dell’Alto Adige. Le rilevazioni dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT rilevano che dal 2009 al 2014, negli anni della crisi, nelle imprese manifatturiere le retribuzioni sono cresciute più dell’inflazione. Negli ultimi anni, contraddistinti dalla ripresa economica, questo aumento è stato ancora più marcato. Così Giudiceandrea: «Le retribuzioni medie pagate nelle nostre imprese sono superiori del 30 per cento rispetto alla media provinciale. E’ merito soprattutto del successo che queste aziende hanno avuto sui mercati internazionali: come evidenziano le statistiche, le imprese esportatrici pagano stipendi abbondantemente superiori a quelle non esportatrici». Allo stesso tempo l’industria offre posti di lavoro più sicuri: 9 contratti su 10 sono a tempo indeterminato, la percentuale più alta registrata tra tutti i settori economici, amministrazione pubblica compresa. «Le nostre imprese continueranno ad assumersi responsabilità per i propri collaboratori e puntano a rafforzare il potere di acquisto delle famiglie. Gli sgravi fiscali sull’addizionale IRPEF hanno contribuito a fare in modo che ai dipendenti restasse più netto in busta paga rispetto allo stipendio lordo versato dai datori di lavoro. Allo stesso modo sgravi mirati hanno sostenuto la disponibilità a investire e ad assumere da parte delle imprese. La crescita economica ha fatto in modo che le entrate del bilancio provinciale siano aumentate di oltre un miliardo di euro in cinque anni garantendo così il finanziamento di servizi pubblici di alta qualità. Siamo convinti che sostenere le aziende che crescono e che vanno alla conquista di nuovi mercati e ridurre il carico fiscale per famiglie e imprese sia la strada migliore da seguire anche in futuro», chiude il Presidente di Assoimprenditori.

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