Cultura, bambini e futuro: ecco i 6 progetti di Impulsi Vivi

I bambini e quindi, il futuro, sono stati i maggiori protagonisti dei sei progetti di “Impulsi Vivi” il primo incubatore culturale dell’Alto Adige promosso dalla Provincia di Bolzano, Ufficio Giovani della Ripartizione cultura italiana e realizzato da Irecoop. I progetti, figli di cinque mesi di workshop che hanno dato ai partecipanti gli strumenti concreti per impostare imprese culturali sostenibili economicamente, sono stati presentati in un apposito evento tenutosi a Museion. Una serata in cui i bambini sono riusciti ad attirare l’attenzione con metodi “classici” e “innovativi”. C’era chi attirava sguardi “coccolosi” mentre riposava in carrozzina, chi si scorrazzava correndo lungo il “Passage” del museo d’arte contemporanea bolzanino e chi dormiva beatamente “marsupiato” al collo della madre che stava presentando il proprio progetto. Ma, soprattutto, i bambini sono stati al centro di quattro dei sei progetti proposti.

Il primo in ordine di presentazione, “Butìn, mobili educativi per bambini” è stato ideato da Mattia Arcaro, Irene Bonente e Silvia Li Puma. L’idea di fondo è quella di creare arredamenti e oggetti di design pensati proprio per i più piccoli, ma che possano accompagnarli per tutta la vita. Il primo, per esempio, è un lettino a cui il bambino possa accedere liberamente sin dai primi passi e che, successivamente, possa trasformarsi in scrivania.

Ai bambini, magari un po’ più cresciuti, ha pensato anche Erika Baffico che ha creato “Città a tutto mondo“: una serie di giochi da tavolo che unisce informazione e aspetto ludico, divertimento e conoscenza del territorio. Per questo sono stati creati Monopoli Bz, Mercante in Fiera Bz e Risiko Bz. Giochi bilingue e multiculturali per una città che prova ad esserlo anche quando si dedica a cose meno divertenti.

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Un territorio che è al centro anche del progetto di Federica Trama, giovane madre da poco trasferitasi a Brunico che ha creato una pagina Facebook e successivamente il blog “Vivere in Alto Adige-Südtirol” nel tentativo di integrarsi dialogando con altre persone che si trovano nella sua stessa situazione: “Una piazza virtuale in cui i lettori e gli autori sono invitati al dialogo e al confronto per contribuire alla comprensione di una realtà complessa come quella del Sudtirolo”.

Sulle potenzialità della rete internet si sono concentrate anche Margaux Cicali, Silvia Potente e Mirjam Brunner, con il progetto “TamTam” che intende riunire in un unico portale web tutte le informazioni di Bolzano e dintorni riguardanti eventi, servizi, attività per i bambini fino ai dieci anni. “Ci siamo accorte che troppo spesso scoprivamo in ritardo le attività a cui avremmo voluto far partecipare i nostri figli – hanno spiegato le ideatrici di TamTam. Questo, nonostante continuassimo a riempire di volantini le nostre borse. Crediamo che molte altre persone siano nella nostra condizioni e vogliamo, quindi, alleggerire quelle borse fornendo un accesso facile e divertente alle informazioni sulle attività, i servizi e gli eventi per l’infanzia del territorio bolzanino”.

Due, invece, i progetti senza riferimenti all’infanzia e più propriamente relativi alla cultura.

Irene Ammaturo ha pensato al “documentario d’arte come strumento di promozione aziendale” per offrire alle aziende altoatesine uno strumento narrativo nuovo, il documentario web, figlio della ricerca sul campo, delle relazioni personali con chi lavora nelle aziende e della passione per il racconto.

Wolf” è invece il nome del progetto di Andrea Frison. Il nome prende spunto dal personaggio di Pulp Fiction interpretato da Harvey Keitel “Mi chiamo Wolf e risolvo problemi”. L’idea è quella di creare una piattaforma che possa risolvere i problemi contabili, amministrativi e burocratici di chi fa musica in Alto Adige, creando sinergie e coordinamento tra i vari “attori”. Un’idea che, però, come ha ammesso lo stesso Frison, non è ancora un progetto vero e proprio e il primo problema da risolvere sarà proprio quello di renderlo concreto ancor prima che realizzabile.

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Alla presentazione dei progetti di “Impulsi Vivi” ha partecipato anche l’Assessore alla Cultura Italiana Christian Tommasini che ha riproposto la sua idea di un Alto Adige che si trasformi definitivamente: “In una piattaforma di collegamento tra il mondo italiano e quello tedesco, una piattaforma che punti sull’impresa creativa per creare spazi e opportunità per le nuove generazioni”. Investimenti che, più concretamente, si formalizzeranno in luoghi per il co-housing e il co-working ma non solo: “Penso – ha concluso – a un bando per imprese creative sul modello di quello della piattaforma delle Resistenze per costruire progetti specifici nei quartieri”. “Il mondo cooperativo – ha spiegato Andrea Grata, presidente di Irecoop – mette a disposizione le sue competenze e la sua rete per fare in modo che queste sei idee si trasformino in imprese capaci di generare un patrimonio relazionale e culturale che vada a servizio del bene comune”.“Impulsi vivi” è un progetto realizzato da Irecoop Alto Adige-Südtirol su impulso del Servizio Giovani della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia, ideatore e finanziatore del progetto, la Camera di Commercio di Bolzano, Idm e Weight Station.

Massimiliano Boschi

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