Idroelettrico, il governo boccia le richieste dell'Alto Adige

Nessuna apertura sugli incentivi per l’idroelettrico di piccole dimensioni. E’ scontro tra Bolzano e Roma sul decreto FER1 riferito che norma l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel corso della seduta della Commissione energia della Conferenza Stato-Regioni tenutosi nei giorni scorsi in videoconferenza le richieste dell’Alto Adige sono state bocciate. L’assessore provinciale all’energia Richard Theiner ha ribadito le richieste dell’Alto Adige: si tratta dell’accesso diretto a incentivi fino a 250 KW di potenza, dell’aumento della soglia di accesso alla tariffa omnicomprensiva da 100 a 250 KW e della rettifica verso l’alto delle tariffe incentivanti per l’idroelettrico. Come riferito nel corso della videoconferenza, nel testo del decreto restituito dal MISE dopo l’incontro tecnico è stato parzialmente accolto solo il secondo punto proposto dall’Alto Adige, ovvero l’aumento della soglia dell’accesso alla tariffa omnicomprensiva da 100 a 250 KW, mentre gli altri due non sono stati accettati.

Cosa dice il decreto

Il decreto FER1 fonti energetiche rinnovabili prevede il sostegno allo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con 7 bandi per il meccanismo di asta al ribasso e 7 bandi per i registri nel periodo 2019-2021, mentre non è previsto accesso diretto. Ai meccanismi di incentivazione tramite asta accedono i grandi impianti di potenza superiore a 1 Megawatt. Gli impianti di potenza inferiore a 1 MW, invece, accedono tramite appositi registri. Questa procedura si riferisce sia agli impianti di nuova costruzione di potenza inferiore a 1 Megawatt, che al loro potenziamento, qualora la differenza fra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento sia inferiore a 1 MW, nonché gli impianti oggetto di rifacimento di potenza inferiore a 1 MW.

 

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