Famiglia, i numeri dell'assistenza altoatesina

«Il comune denominatore dei tre settori famiglia, informatica ed amministrazione è rappresentato dal fatto che in essi vengono forniti dei servizi importanti per il futuro della nostra società». Con queste parole l’assessora provinciale Waltraud Deeg ha aperto l’incontro #5Jahre5anni, incentrato sul bilancio della sua attività. Si tratta di tre settori trasversali alla società nei quali il coinvolgimento e la messa in rete di tutti gli attori coinvolti può contribuire a creare i presupposti ed adottare le giuste decisioni per il futuro.

La messa in rete di questi elementi è stata al centro dell’incontro di oggi organizzato presso l’azienda di Varna R.W. Grass. Nel suo intervento la direttrice della cooperativa sociale “Casa Bimbo Tagesmütter”, Miriam Leopizzi, ha sottolineato che grazie alla collaborazione tra diversi settori potrebbe essere assicurata una maggiore libertà di scelta delle famiglie tra i diversi servizi. A suo avviso vi sono inoltre delle possibilità di miglioramento per quanto riguarda la retribuzione delle operatrici delle microstrutture per la prima infanzia (Kita) che potrebbe essere realizzata proprio grazie alla collaborazione di tutte le componenti coinvolte. L’assessora ha assicurato a questo proposito il proprio impegno ed ha aggiunto: «L’Alto Adige negli ultimi anni ha migliorato in maniera sensibile il sostegno rivolto alle famiglie».

Ogni anno vengono assistititi 4.361 bambini, tra i 3 mesi ed i 3 anni, da 243 Tagesmütter in 81 microstrutture per la prima infanzia (Kita). Negli ultimi anni si è assistito ad un considerevole aumento del numero dei bambini ed anche delle opportunità di assistenza ai più piccoli ed alle loro famiglie. Una conquista importante è rappresentata dall’introduzione della tariffazione che consente ai genitori, indipendente dalla forma di assistenza prescelta, di pagare la medesima tariffa. Parallelamente l’utilizzo delle strutture da parte delle famiglie è stato reso più vantaggioso grazie alla compartecipazione ai costi da parte della Provincia e dei Comuni.

Inoltre dal 2017 è stata introdotta per i Comuni la regolamentazione che prevede di una struttura di assistenza per il 15% dei bambini in età compresa tra 3 mesi e 3 anni. Uno dei Comuni che hanno già applicato appieno questa norma è quello di Valle Aurina e l’assessora competente, Brigitte Marcher, ha quindi illustrato il funzionamento della struttura creata nel Comune dove operano quattro Tagesmütter. «Si tratta – ha sottolineato – di un valore aggiunto per la popolazione che assicura anche la permanenza delle famiglie sul territorio».

Nel corso dell’estate 2017 a livello provinciale sono stati realizzati oltre 270 progetti rivolti a circa 61.500 bambini per far loro trascorrere in maniera piacevole e costruttiva i mesi estivi. Il costo di questa iniziativa è stato di oltre 7 milioni di euro. Lukas Neumair, del Servizio giovani di Brunico, ha posto l’accento sull’importanza di queste iniziative che si sono moltiplicate nell’ultimo quinquennio. La vicepresidente dell’Associazione famiglie cattoliche dell’Alto Adige, Manuela Weberha quindi sottolineato l’importanza di promuovere iniziative che consentano ai genitori di trascorrere più tempo con i figli ed a questo proposito ha chiesto alla politica ed all’economia di adoperarsi per trovare una migliore armonizzazione tra i tempi del lavoro e della famiglia.

L’assessora Deeg ha ricordato che grazie all’iniziativa Audit famigliaelavoro «le imprese ricevono una specifica certificazioni che attesta il loro impegno in questo settore». Una di queste 66 aziende sinora certificate è appunto la R.W. Grass di Varna e i suoi titolari Werner, Cornelia e Timo Grass hanno parlato dell’impegno dell’impresa per venire incontro alle esigenze dei dipendenti con famiglia che, ad esempio, nei mesi estivi possono ridurre il loro orario di lavoro per trascorrere più tempo con i figli. A loro avviso andare incontro alle esigenze delle famiglie è sempre vantaggioso per le aziende. Secondo l’assessora Deeg la semplificazione del procedimento di Audit consentirà di avvicinare un maggior numero di piccole e medie imprese a questa logica.

Questa stessa logica è ormai imprescindibile anche per i Comuni, secondo il presidente del Consorzio dei Comuni, Andreas Schatzer, sindaco di Varna, dove già da 15 anni opera una microstruttura per la prima infanzia e sono state adottate varie misure per andare incontro alle esigenze delle famiglie. «Ma gli investimenti – ha proseguito Schatzer – riguardano anche il settore della banda larga. Dal 2010 quasi ogni famiglia è collegata con la fibra ottica in quanto la digitalizzazione semplifica molti processi lavorativi e riduce la burocrazia». A questo proposito l’assessora Deeg ha aggiunto che «per quanto riguarda la progressiva digitalizzazione sia la Provincia che i Comuni hanno affrontato delle sfide complesse. Assieme saremo in grado di vincerle anche per quanto riguarda il settore del personale».

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