Famiglia e infanzia: dalla Provincia 3,6 milioni l'anno, partner forte gli Elki

Quanto e come spende l’Agenzia per la famiglia della Provincia di Bolzano per promuovere i diritti dell’infanzia e la conciliazione fra famiglia e lavoro? Il bilancio per il 2015 ammonta a 3,6 milioni di euro, e comprende un pacchetto di misure che è stato presentato il 4 novembre dall’assessora provinciale alla Famiglia e Amministrazione Waltraud Deeg. I 3,6 milioni finanziano circa 80 organizzazioni che si occupano del rafforzamento precoce delle famiglie.

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Il 70% di queste risorse – dunque circa 2,5 milioni di euro – è destinato a finanziare l’attività annuale delle organizzazioni stesse. Ammonta a 1 milione di euro il finanziamento ai 21 Centri genitori-bambini (ELKI) dell’Alto Adige e altri contributi della Provincia vanno a strutture formative come la Casa della famiglia e il Katholischer Familienverband, l’associazione delle famiglie cattoliche. La quota restante del fondo annuale va a progetti innovativi e a sostegno di gruppi di gioco per la prima infanzia. Complessivamente sono circa 100 le richieste di finanziamento che arrivano annualmente all’Agenzia per la famiglia.

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Oltre a concedere contributi a enti pubblici e privati senza scopo di lucro, l’Agenzia per la famiglia è responsabile del progetto interdipartimentale “Famiglie più forti” che mette in rete attori e offerte esistenti e sviluppa ulteriormente le misure a sostegno delle famiglie, e si rivolge e informa le famiglie con iniziative proprie: i progetti “Lettere ai genitori” e “Bookstart” e il materiale informativo come “Infofamiglia” attualmente in fase di aggiornamento.

Aggiornare l’offerta è l’obiettivo a cui l’Agenzia sta lavorando, da un lato coordinando meglio l’esistente: «Riteniamo essenziale soprattutto coordinare meglio le offerte grazie a una migliore messa in rete di strutture e servizi» sottolinea l’assessora Deeg. Dall’altro aprendo a nuovi servizi, e qui si lavora a nuovi progetti nell’ambito di “Famiglie più forti”, per il rafforzamento precoce delle famiglie con tre ambiti prioritari: separazione e divorzio, pubertà, bambini da 0 a 3 anni.

«Gli obiettivi sono quelli di rafforzare la competenza genitoriale, preparare i genitori al ruolo educativo che li attende, migliorare le relazioni familiari per poter gestire in modo più rilassato la vita quotidiana in famiglia» dice Michaela Stockner dell’Agenzia per la famiglia. «È importante che i Comuni e le associazioni in loco diventino parte attiva perché sono loro l’istanza più vicina alla famiglia».

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