L'Europa boccia la barriera al Brennero

La frontiera del Brennero diventa un caso europeo. È uno dei due temi chiave – assieme al rischio Brexit – della riunione del Consiglio Europeo che si è aperto oggi e si chiude domani 19 febbraio a Bruxelles.

In queste ore le agenzie battono la notizia di una lettera che il commissario europeo all’immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos, ha scritto al ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner: Avramopoulos (nella foto) boccia il tetto giornaliero di 80 domande d’asilo accolte e di 2.300 profughi in ingresso, che il governo austriaco ha annunciato ieri. La decisione unilaterale di Vienna violerebbe la Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, la Convenzione di Ginevra e l’articolo 18 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue.

Ma è lo tesso presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker a dire: «Non mi piacciono queste misure» e a confermare come le mosse austriache sono sotto esame. Juncker nel pomeriggio ha in agenda un incontro con il cancelliere austriaco Werner Faymann. E il presidente del consiglio Matteo Renzi se da un lato parla di oggettiva «posizione difficile» dell’Austria, dall’altra dice che «non possiamo immaginare di chiudere il Brennero»·

Missione a Bruxelles per Ugo Rossi
De Michelis e Rossi

De Michelis e Rossi

L’Euregio – Alto Adige, Trentino e Tirolo – continua nel pressing diplomatico per far tornare l’Austria sui suoi passi. Questa mattina il presidente del Trentino Ugo Rossi era in missione a Bruxelles, dove ha consegnato a Nicola De Michelis, capo di gabinetto della commissaria Ue alle politiche regionali di Corina Cretu – assente perché malata – la delibera approvata dai tre governatori il 15 febbraio, contraria alle azioni unilaterali e favorevole a decisioni condivise sul tema migranti e frontiere. La posizione ferma dell’Euregio si riflette anche in campo economico, con il documento congiunto degli industriali delle tre regioni, diffuso oggi.

Rossi ha poi incontrato un gruppo di europarlamentari organizzati dall’altoatesino Herbert Dorfmann (Svp) al quale hanno partecipato tra gli altri Cécile Kyenge, Luigi Morgano e Gianni Kessler, assieme a Roberto Viola, direttore generale DG Connect della Commissione Europea. Il presidente trentino ha chiesto anche a nome di Tirolo e Sudtirolo di far passare il concetto che la chiusura del Brennero mette in discussione l’Euregio stessa come sperimentazione politica di superamento delle frontiere europee.

Stamattina la Lega Nord ha manifestato con un sit in al Brennero con parole d’ordine opposte: sì alla decisione di Vienna e la richiesta che anche l’Italia segua le sue orme, rimandando indietro i profughi che arrivano al valico contando di passare al di là del confine. Per sabato mattina è invece convocata una manifestazione promossa dal Pd e da un ampio spettro di associazioni per chiedere che le frontiere restino aperte.

Herbert Dorfmann ha incontrato a Bruxelles Reinhold Mitterlehner, vicecancelliere della Repubblica d’Austria. «È comprensibile che l’Austria si prepari alla nuova ondata di migranti che potrebbe arrivare in primavera – ha dichiarato Dorfmann – ma, sulla questione della frontiera del Brennero, i tre territori dell’Euroregione Tirolo dovrebbero collaborare e informarsi reciprocamente in maniera puntuale». Mitterlehner ha affermato che «quando i controlli alle frontiere esterne non funzionano bisogna proteggere i confini nazionali».

Consiglio europeo: le frontiere al centro

In questo clima si apre il Consiglio europeo. «Per quanto riguarda la crisi migratoria e dei rifugiati, il Consiglio europeo esaminerà l’attuazione delle decisioni già adottate e preparerà il terreno per le future decisioni da adottare nella prossima riunione di marzo» è scritto nell’ordine del giorno pubblicato sul sito del Consiglio presieduto da Donald Tusk, che nei giorni scorsi si è espresso contro i nuovi controlli ai valichi di frontiere con l’Italia, che l’Austria ha annunciato attuerà a breve. «Le discussioni si concentreranno sugli aiuti umanitari, la gestione delle frontiere esterne, l’attuazione del piano d’azione UE-Turchia e il funzionamento dei punti di crisi».

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